Operazione Jonny, le mani della ‘ndrangheta sulla città. Si spartivano fondi Ue (CON 3 VIDEO) foto

Impegnati oltre 500 uomini delle forze dell'ordine.  L'operazione prende il nome dal maresciallo Gianni Tropea morto due anni fa mentre giocava a pallavolo LE MANI SUI FONDI DESTINATI AI MIGRANTI. FERMATO IL PARROCO  I NOMI DEI 68 ARRESTATI 

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    AGGIORNAMENTO ORE 9.06: L’inchiesta ha permesso di provare che la potente famiglia di ‘ndrangheta ha acquisito e mantenuto, avvalendosi del potere di intimidazione, una “posizione dominante”, nel settore della raccolta delle scommesse on line e del noleggio degli apparecchi da intrattenimento, nella città di Crotone e nel suo hinterland, conseguendo enormi profitti attraverso l’alterazione degli equilibri concorrenziali che ha determinato la concentrazione della raccolta del gioco nelle mani del crimine organizzato, precludendo l’accesso ad altri operatori commerciali.

    L’indagine delle Fiamme Gialle ha accertato che la società bookmaker Centurion Bet Ltd, attiva nel settore delle scommesse, operativa in Italia con oltre 500 agenzie e ramificata in tutto il mondo, ha messo a disposizione,  per il tramite del barese Martiradonna Francesco,  i propri circuiti di gioco on line , alla società Kroton Games, operante nella provincia di Crotone ed espressione commerciale della cosca Arena, determinando volumi di fatturato, sottratti al fisco, per decine di milioni di euro.

     

    AGGIORNAMENTO ORE 8.06: LE MANI SUI FONDI DESTINATI AI MIGRANTI. FERMATO IL PARROCO (CLICCA QUI)

     

    AGGIORNAMENTO 6.29 – Commercianti vessati, imprenditori taglieggiati e minacciati. A Catanzaro, come nell’immediata provincia.

    E poi ancora omicidi, come quello di Salvatore Pilò, avvenuto a maggio del 2004. C’è tutto nella corposa ordinanza dell’operazione Jonny, portata a termine da un contingente interforze e che prende il nome dal maresciallo dei Ros, Gianni Tropea, morto due anni fa mentre giocava a pallavolo e che aveva dato avvio alle indagini.  Tra i 68 arrestati anche uno dei presunti capi della malavita organizzata territorialmente concentrata tra Borgia, Amaroni, Vallefiorita passando per Squillace e comuni limitrofi, parente acquisito proprio di Salvatore Pilò.

     

    NEWS 5.55-  Nel corso della notte, oltre 500 tra agenti della Polizia di Stato appartenenti alle Squadre Mobile delle Questure di Catanzaro e Crotone, Carabinieri del ROS e del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Catanzaro e Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria e della Compagnia di Crotone con il concorso dei rispetti Uffici e Comandi centrali, hanno tratto in arresto 68 persone, destinatarie di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Catanzaro a carico di altrettante persone accusate di associazione di tipo mafioso, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale, tutti aggravati dalla modalità mafiose.

    I provvedimenti, disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia guidata dal Procuratore Capo  Nicola Gratteri, a seguito di indagini coordinate dal procuratore  aggiunto  Vincenzo Luberto, hanno smantellato la storica e potentissima cosca di ‘ndrangheta facente capo alla famiglia ARENA – al centro di articolati traffici delittuosi nelle provincie di Catanzaro e Crotone.

    Dalle investigazioni, oltre alle tradizionali dinamiche criminali legate alle estorsioni, capillarmente esercitate sul territorio catanzarese e su quello crotonese, è emerso che la cosca controllava, a fini di lucro, la gestione del centro di accoglienza per migranti di Isola Capo Rizzuto e coltivava ingenti interessi nelle attività legate al gioco ed alle scommesse. Fermato il ‘vip’ Leonardo Scordo, presidente della squadra di calcio Isola Capo Rizzuto appena promossa in serie D.

    I dettagli della operazione saranno resi noti alle ore 11.00, nel corso di una conferenza stampa presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, con la partecipazione del Procuratore Gratteri, del Procuratore Aggiunto Luberto e degli investigatori.

    Antonio Capria – Giulia Zampina

     

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