Coisp Calabria, dopo operazione Jonny preoccupa silenzio di vittime e forze politiche catanzaresi

Il segretario regionale del sindacato di polizia Brugnano: forti condizionamenti anche nel capoluogo 

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     – “Abbiamo atteso, invano, che qualcuno a Catanzaro potesse reagire rispetto a quanto emerso con l’operazione Jonny che, oltre a svelare i retroscena sul Cara di Isola Capo Rizzuto, ha ripetuto l’allarme sulla criminalita’ organizzata nel capoluogo di regione”. Lo ha detto il segretario regionale generale del Coisp Calabria, Giuseppe Brugnano, dopo l’esito dell’inchiesta interforze che ha portato al fermo di 68 persone.
       “Centinaia di pagine dell’ordinanza di fermo – ha aggiunto Brugnano – descrivono drammaticamente lo spaccato di una citta’ in cui la ‘ndrangheta controlla aziende e commercianti, sottoposti alla pressante richiesta di denaro. Tutti, praticamente, pagano il pizzo, ma nessuno ha avuto il coraggio di denunciare. Per questo – ha proseguito il Coisp – siamo preoccupati”. Il sindacato indipendente di polizia evidenzia di essere “preoccupati per il silenzio delle vittime, ma ancora piu’ preoccupati della mancata reazione di forze politiche e sociali, associazioni e gruppi, tutti in silenzio davanti all’esito dell’inchiesta. Non abbiamo bisogno di eroi, ma di cittadini responsabili e consapevoli. Nemmeno la campagna elettorale in corso – ha proseguito Brugnano – e’ servita per smuovere le coscienze, con i temi della sicurezza e della legalita’ che appaiono demandati al solo impegno (costante) delle forze dell’ordine e della magistratura. Nessun elemento di indignazione, nessuna voce pronta a denunciare, schierarsi, inserirsi in una discussione certamente complessa e delicata – ha concluso Brugnano – offrendo l’immagine drammatica di una citta’ assopita, lontana dalla realta’ dei fatti, quasi assuefatta”

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