Sit in per il centro. Alla Maddalena? ‘Il Museo della Seta’ VIDEO foto

Cittadini, associazioni e esponenti politici in piazza. Teti, Italia Nostra: 'Ecco le nostre proposte per l'edificio'. E annuncia la nascita di un comitato permanente per il centro 'che vuole confrontarsi con chi amministra'  LA PETIZIONE  IL VIDEO DI ABRAMO LA LETTERA PUBBLICA IL 24 LUGLIO LA SOPRINTENDENZA

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    Di Laura Cimino

    ‘Non vogliamo le residenze militari alla Maddalena. Per fare delle abitazioni da un edificio come quello sarebbe impossibile non demolire. Le nostre proposte? In primis il Museo della Seta, che a Catanzaro non c’è, ed è una vergogna che non ci sia. La Maddalena è il luogo più adatto, visto che proprio lì c’era la Filanda Bianchi, una delle ultime filande a Catanzaro, e io so che nelle case di Catanzaro ci sono un sacco di manufatti di seta, e tante persone sarebbero anche contente, magari con un piccolo contributo del Comune, di dare questi splendidi manufatti con il nome della propria famiglia’. Parla Maria Adele Teti, presidente della sezione catanzarese di Italia Nostra, mentre il sit in delle associazioni culturali prende forma in piazza Grimaldi, e progressivamente si riempie di cittadini, rappresentanti politici e persone che hanno a cuore il centro storico cittadino. La professoressa universitaria e urbanista lancia poi altre due proposte alternative per la storica costruzione, che non va demolita ma restaurata in modo conservativo: una sede delle associazioni femminili cittadine, per esempio e, ancora, un luogo pubblico di arte, ma anche di inventiva dell’arte, non solo di esposizione, dei laboratori artistici che possano coinvolgere anche la street art e i giovani. ‘La nostra presa di posizione, sia chiaro, non è solo per la Maddalena ma per il centro storico che deve essere preservato, mantenuto con la restaurazione urbana, non la ricostruzione e le demolizioni’. ‘Sul valore storico di edifici come quello della Maddalena non si discute – sottolinea Maria Adele Teti – e se ci sono i fondi che non vanno persi, sia chiaro: non ci interessa nulla. Vadano destinati ad altri edifici’.

    Parla con grinta al microfono, le associazioni cittadine prendono poi la parola con i loro rappresentanti, c’è Gutenberg, c’è il Circolo Placanica, c’è il Campo, c’è il Comitato per il decoro urbano, ancora i rappresentanti delle associazioni che intanto si stanno battendo per la stazione ferroviaria di Sala, e poi esponenti politici, il consigliere Gianmichele Bosco per Cambiavento, con lui anche l’archeologo Francesco Cuteri, e alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle. Diverse altre associazioni ancora e i cittadini. Qualcuno prende la parola con rabbia. ‘Che cosa hanno fatto finora questi politici? – dicono – questo centro storico è divenuto un grande parcheggio a cielo aperto, i negozi chiudono, la gente scappa perché i parcheggi sono costosissimi, si fatica a profilare un centro così bello rivitalizzato con locali e con botteghe artigiane, i palazzi importanti finora li abbiamo visti chiusi e ora sentiamo parlare di usi ‘strani’ di antiche costruzioni, e il sindaco che dice che la Maddalena non ha valore storico, e invece, così come tanti altri edifici, è un luogo di forte valore identitario per la città’. C’è la rabbia, ma c’è anche la speranza, come nella parole di Cuteri, ‘il centro storico di una città è lì dove c’è una comunità – ha sottolineato tra le altre cose lo storico ed archeologo – bene in questa piazza stasera c’è una comunità, perché i cittadini prendono la parola e partecipano su un argomento così importante, il cuore di una città, la sua identità’.

    I centri storici, aggiunge Cuteri, ‘sono come degli anziani: vanno curati, non ‘bastonati’’.

    Il 24 luglio, è notizia di oggi, il sindaco ha chiesto intanto l’intervento della Soprintendenza per la Maddalena. ‘Vogliamo esserci anche noi – dice allora Maria Idele Teti di Italia Nostra – perché sull’edificio vogliamo un vincolo’. ‘Non abbiamo nulla contro il sindaco sia chiaro – afferma Antonio Barbato del direttivo del Circolo Placanica – ma proprio in questa piazza ricordo che fu abbattuto negli anni ’70 uno degli edifici più belli, e in questa piazza si parla di costruire un nuovo edificio di carattere ed uso ancora non chiaro. Catanzaro è una città medievale  – ricorda tra gli altri argomenti – con una storia molto caratteristica di artigiani e mestieri. La memoria e la bellezza dei luoghi vanno mantenuti’.

    Italia Nostra ricorda la petizione nazionale lanciata per il centro storico di Catanzaro. ‘Non avrei immaginato – dice con orgoglio Teti – che questa piccola città del Sud ricevesse l’attenzione di esimi intellettuali e docenti universitari di ogni dove, e tra i primi firmatari Salvatore Settis. Qui – dice  – siamo solo all’inizio: con questo sit in fondiamo oggi un comitato permanente per il centro storico. La società civile catanzarese c’è. E vuole essere interpellata e partecipe’.

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