Tragedia di Genova, nessun parallelo con il ponte di Catanzaro

Intervento del presidente degli ingegneri

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    di Gerlando Cuffaro*

    Con riferimento al tragico evento che ha comportato il crollo parziale del ponte Morandi di Genova, in qualità di Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catanzaro tengo a precisare che ho telefonicamente contattato l’Ing Marco Moladori, responsabile A.N.A.S. dell’area compartimentale sud, il quale mi ha assicurato che gli interventi manutentivi del ponte ad arco Morandi di Catanzaro stanno procedendo secondo la programmazione precedentemente stabilita, per cui appare fuorviante ogni diversa valutazione, spesso da non addetti ai lavori, in merito ad una presunta inadeguata sicurezza del viadotto.

    Non appare condivisibile effettuare un superficiale parallelo tra i due ponti, quello di Genova e quello di Catanzaro, solo per essere stati progettati dallo stesso ingegnere Riccardo Morandi, che è stato un eminente professionista e che ha operato in tutto il mondo con sistemi innovativi soprattutto per quanto attiene al cemento armato precompresso, avendo, egli stesso, brevettato alcuni tra i più importanti sistemi di ancoraggio di cavi presollecitati, tra cui il sistema M3, a tre trefoli di acciaio armonico e il sistema M5, quello utilizzato nel ponte di Genova.

    Ovviamente, tutte le grandi opere di ingegneria, soprattutto quelle innovative, devono essere opportunamente e continuamente monitorate e manutenute, con particolare riferimento al degrado dei materiali, la qual cosa assume maggiore importanza per le opere in cemento armato precompresso dove il calcestruzzo si ammalora nel tempo e l’acciaio presollecitato subisce cadute di tensione, fenomeni nella letteratura scientifica inquadrati come fluage e viscosità, di difficile valutazione se non opportunamente monitorati.

    Il ponte Morandi di Catanzaro ha tutt’altra genesi strutturale, è un’opera ardita in quanto arco a campata unica, di grande luce, tuttavia è in cemento armato normale e non presenta elementi significativi, sotto il profilo statico, presollecitati, per cui l’unica costante cura deve essere rivolta nei confronti del controllo dei materiali, calcestruzzo e acciaio d’armatura, onde verificarne e accertarne il naturale degrado; circostanza per la quale l’A.N.A.S. sta già effettuando gli interventi manutentivi programmati che proseguiranno secondo la tempistica preordinata.

    Sono certo che le competenze professionali e organizzative dell’A.N.A.S. sono tali da non far sorgere alcun dubbio in merito alla sicurezza statica del ponte; se per un verso si può comprendere la preoccupazione dei non addetti ai lavori, per altro verso non si giustifica assolutamente l’allarmismo diffuso, specie in un momento delicato per gli eventi luttuosi di Genova, cui va il pensiero della categoria degli ingegneri in questo triste momento e la solidarietà umana verso le famiglie delle vittime.

     

    Presidente dell’Ordine Ingegneri di Catanzaro 

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