Centro storico in difficoltà, CalabriaOltre: ‘Le colpe sono di tutti’

L'associazione: 'lI sindaco sostiene che l'Amministrazione ha fatto tutto quello che poteva fare. Ora, la rivitalizzazione del centro storico era una delle priorità elettorali, ci chiediamo cosa è stato fatto in concreto. Noi non ne abbiamo contezza'

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    Continuano gli interventi sulla questione centro storico e attività commerciali in difficoltà. Pubblichiamo qui a seguire quello a firma di Giuseppe Silipo dell’associazione CalabriaOltre 

    Quando la corda si tira troppo, prima o poi si spezza. E’ diventato di nuovo di attualità il dibattito sullo stato in cui versa il centro storico della città. E si ripropone nel momento in cui si ha notizia che altre quattro attività commerciali abbasseranno le loro saracinesche già dal prossimo sei ottobre, con i drammi annunciati di coloro che resteranno senza lavoro. Ora di nuovo tutti si svegliano dal torpore estivo e si ricomincia con il rimbalzo delle responsabilità, come se trovare un colpevole sia la soluzione ai mali che affliggono il commercio cittadino. Quando una coppia si separa, al novantanove per cento dei casi, non è colpa di un solo coniuge. Ma, quasi sempre, le colpe sono di entrambi, anche se con diverse proporzioni. In analogia a questo principio, la situazione in cui versa il centro storico non pensiamo sia il frutto di responsabilità esclusive di alcuni, ma un largo “concorso di colpe” i cui attori sono ben identificati. E dire che di gridi di allarme in questi anni ne sono stati lanciati moltissimi. Tutti inascoltati però. Ma andiamo con ordine. Il primo cittadino, sostiene che l’Amministrazione ha fatto tutto quello che poteva fare e che di più non si può. Ora, atteso che la rivitalizzazione del centro storico era una delle priorità elettorali di questa Amministrazione, ci chiediamo cosa è stato fatto in concreto. Noi non ne abbiamo contezza. A meno che, l’aver diminuito il costo dei ticket di parcheggio (fino a ieri tra i più alti d’Italia), aver colorato di blu tutta la città, e aver programmato il cambio colore agli edifici del centro, non vengono considerati interventi risolutivi. Dimenticavamo l’annunciato piano della mobilità per il quale forse è meglio stendere un velo pietoso. Dall’altra parte ci sono i commercianti. Anche loro (precisiamo non tutti) hanno le loro colpe. Provate a fare, con la mente, un giro virtuale tra le vetrine di Corso Mazzini. Quanti negozi meriterebbero quanto meno una “rinfrescata”. Quante vetrine possono considerarsi “attrattive”. Per attrattive intendiamo incuriosire il passante tanto da farlo fermare e sostare per qualche minuto. Ovviamente ci sono le eccezioni. Ma sono in netta minoranza. Infine c’è una scuola di pensiero che sostiene che il centro storico di Catanzaro sia difficilmente raggiungibile e che i parcheggi sono quasi nulli. Ebbene anche queste sono fandonie. Provate a verificare quante macchine sono parcheggiate durante le ore serali, al parcheggio della funicolare o in quello del Musofalo. E vi renderete conto di quante stupidaggini ci raccontano. E poi, anche quando le naturali attrazioni non vengono rese fruibili ai cittadini (Complesso del San Giovanni su tutti), il dubbio che il disegno sia quello di allontanare la gente dal centro, ci pare legittimo. Qualcuno si domanderà. Ma CalabriaOltre quali proposte ha mai avanzato, giuste o sbagliate che siano? Non riteniamo sia il caso di ribadirle. Sono lì, ferme, impolverate, inascoltate. Ma scritte. Se vi viene voglia andate a rileggerle, chissà qualcosa di buono potrebbe esserci anche lì. 

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