Calcio giovanile, festa e sana competizione al torneo di Carnevale

A Caraffa di Catanzaro un quadrangolare di successo

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    Carnevale nel pallone. E’ stato tale il giovedì grasso di un nugolo di bambini impegnati nel 1° quadrangolare di Carnevale della città di Caraffa. Un appuntamento promosso dal responsabile del settore giovanile della locale Polisportiva, Antonio Mirarchi, ormai conosciuto in ambito sportivo da oltre 40 anni e che nell’occasione ha riproposto nel campo calcistico il suo impegno espresso nel sociale in qualità di consigliere comunale di Catanzaro. Un appassionato di calcio sin da piccolo. che anche in questo caso, prestando cuore e tempo, è riuscito a moltiplicare i sorrisi dei più piccoli per la gioia dei moltissimi genitori presenti in tribuna dello stadio “A. Puccio” di Caraffa a fare da splendida cornice .

    Lo scorso giovedì, infatti, lo stadio Antonio Puccio ha ospitato un pomeriggio di sana competizione sportiva che ha avuto come protagonisti i bambini della categoria Piccoli amici della Polisportiva Caraffa (Alex Valentino, Antonio Migliazza, Samuele Rotella, Francesco Petruzza, Antonio Bubbabello, Domenico Mannarino, Salvatore Ciraci, Lorenzo e Luca Fimiano,Teresa Scicchitano, Antonio Felicetta, Edoardo Conti) dell’Asd Catanzaro Lido 2004 (Daniele Lacroce, Luigi Alfieri, Marco Tolomeo, Marco Daini, Francesco Trapasso, Francesco Montesano, Natan Politi, Francesco Capicotto, Walter Scozzafava), dell’Asd Esperanza – Audax (Giulio Benincasa, Gabriele Talarico, Matteo Buscema, Gioele Battaglia, Giuseppe Mirrarchi, Alesandro Coccoglioniti, Francesco Babbino), della SS J.F.Kennedy (Luca Procopio, Massimo Lanzellotti, Cristian e Riccardo Procopio, Sandro Mellea, Domenico Capace, Gabriel Critelli, Davide Speranza, Michele Mazzei, Raffaele Fera, Francesco Ciciarello, Federico Dattola, Giovanni Tolomeo, Angelo Pettinato, Riccardo Maletta, Alessio Colabraro). Un giovedì senza coriandoli e mascherine, ma in maglietta, pantaloncini e scarpe di calcio ad inseguire un pallone, vivere in libertà l’ebbrezza di fare gol o di compiere una parata decisiva con l’unico fine di divertirsi, confrontarsi,stare insieme. Un bel pomeriggio dove il risultato finale è passato in secondo piano, alla fine tutti i protagonisti, compreso l’unica rappresentante rosa della compagnia Teresa Scicchitano, hanno avuto la stessa medaglia e tutte le squadre lo stesso trofeo.

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