Sanità, 118 Catanzaro: Cisl medici denuncia criticità organizzative

Il sindacato parla senza mezzi termini di gestione inadeguata 

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La carenza di personale medico al Suem 118 di Catanzaro, già evidenziata dalla Cisl Medici – scrive il sindacato – è stata confermata sulla stampa dal Direttore del Dipartimento interaziendale C.O. 118 Area Centro Calabria, Talesa, che però accusa contraddittoriamente l’organizzazione sindacale di “disinformare i cittadini”. Nel merito, neanche l’annuncio di 8 imminenti trasferimenti di medici da altre Aziende Sanitarie e l’assegnazione delle zone carenti a tempo indeterminato potranno risolvere la problematica in quanto parte dei suddetti sanitari sono già in servizio a tempo determinato. La CISL, in verità, aveva evidenziato nel comunicato “contestato” dal Talesa l’inadeguatezza gestionale della Direzione Sanitaria di fronte alla richiesta di due medici, assegnati temporaneamente ad altra struttura dell’Azienda, di rientrare proprio al SUEM 118 dove erano stati assunti, ma che finora non è stata accolta. Il Direttore del Dipartimento come può ritenere tale critica pretestuosa? Non ritiene che potenziare il servizio con altri due medici di accertata esperienza, vista l’urgente necessità della copertura dei posti carenti, sia necessario per la gestione delle emergenze? La de-medicalizzazione è la negazione del soccorso in emergenza-urgenza laddove il tempo trascorso dalla chiamata alla centrale operativa e l’intervento del medico fa la differenza tra la vita e la morte, soprattutto in presenza di alcune specifiche patologie tempo-dipendenti. E’ innegabile che una corretta programmazione nel tempo del fabbisogno di personale avrebbe impedito che la situazione rilevata raggiungesse limiti di criticità inaccettabili con postazioni e/o turni senza medici in servizio.

La Cisl Medici ha messo in risalto, senza farne questioni personali, la condizione oggettiva in un cui versa l’Asp di Catanzaro, per come del resto confermato dallo stesso Talesa. D’altra parte, lo stesso Direttore del Dipartimento interaziendale ha il compito di meglio organizzare le risorse umane disponibili. Sul punto è evidente che le criticità di programmazione, pianificazione, coordinamento e gestione del personale sono sotto gli occhi di tutti. Limitarsi alla mera indicazione di singole postazioni lavorative, trascurando, invero, la gestione complessiva altro non è che uno strumento per tentare di spostare l’attenzione su temi residuali che non consentono una corretta analisi comparativa rispetto ai modelli virtuosi di organizzazione aziendale. Difatti, le soluzioni prospettate sono del tutto inidonee ed insufficienti a risolvere le plurime criticità che la Cisl Medici denuncia da tempo. Si aggiunga, peraltro, che non è appropriata al caso di specie la dichiarazione dello stesso Talesa secondo cui si affiderebbe al medico della Centrale Operativa la possibilità di inviare un’autoambulanza senza medico in alcuni tipi di interventi; ciò sarebbe possibile nella misura in cui fossero operativi dei protocolli organizzativi che a monte dovrebbero prevedere condizioni e presupposti per tale organizzazione, protocolli di cui l’Asp è sprovvista. Invece, attualmente questo sistema (che esclude la presenza di un medico sull’ambulanza) viene utilizzato occasionalmente e solo per dare risposta alla carenza di medici a prescindere dalla concreta valutazione emergenziale. E’ questa sarebbe l’organizzazione. E non è neanche vero, come vorrebbe far credere il direttore Talesa, che si invia l’elicottero al posto delle ambulanze con o senza medico, perché il servizio d’elisoccorso è, per legge e contratto, integrativo e non sostitutivo delle ambulanze ed inoltre l’elicottero non è sempre attivabile, ma dipendente dagli orari e dalle condizioni meteo. Un siffatto utilizzo oltre che improprio determinerebbe grave danno erariale. Sarebbe del resto un controsenso un simile sperpero, se pensiamo che l’ambulanza della Pet di Girifalco ha presentato un cacciavite messo a sorreggere il portellone posteriore! Una gestione adeguata dovrebbe assicurare tempi giusti per la presa in carico del paziente.

Nell’Asp di Catanzaro, malgrado l’abnegazione ed il grande impegno del personale medico e degli operatori sanitari (esposti personalmente sempre più ed a causa delle gravi inefficienze aziendali ed organizzative), non è più la regola, ma l’eccezione. Come si può immaginare un servizio così importante e delicato per la tutela della salute del cittadino che non risponde agli standard organizzativi operativi nazionali e regionali? Il Suem 118 è un settore complesso, strategico ed essenziale del Ssn. La Cisl Medici Calabria ritiene che per ottimizzare l’offerta dei servizi ai cittadini occorrano, tra le altre cose, una gestione manageriale sensibile alle problematiche ed una leadership tecnica appropriata e capace di gestire il sistema”.

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