Celia: ‘Maggioranza intollerante alle critiche’

Il consigliere di Fare per Catanzaro, Fabio Celia: 'L'opposizione ha un ruolo di controllo, non deve dire che va sempre tutto bene'


“Questa maggioranza sempre più divisa, lacerata e intollerante alle critiche perché forse con il nervo scoperto, confonde il ruolo di controllo assegnato a noi dell’opposizione con il compito di dire che va sempre tutto bene. Anzi, magari, perfino di complimentarsi per l’ottimo lavoro svolto da Sergio Abramo come invece fa, in maniera acritica e automatica, parte del centrodestra fedele allo stesso sindaco”. 

A esordire così è stato il consigliere comunale di Fare per Catanzaro, Fabio Celia, che in un comunicato stampa inviato agli organi di informazione ha aggiunto: “I pasdaran di Abramo non hanno gradito la mia nota sui concorsi pubblici per entrare nella pianta organica del Comune, bollandola come attacco strumentale. L’unica cosa che ormai sanno dire, spingendo il tasto replay sul loro telecomando, quando qualcuno dai banchi della minoranza si permette, udite udite, di disturbare il manovratore. Già, se si critica il primo cittadino per loro è lesa maestà, tanto più adesso che è impegnato in una bramosa ricerca della candidatura a governatore del centrodestra. Una smania irrefrenabile, pare, che non ammette macchie – ha incalzato il consigliere – al suo immacolato, almeno per come vorrebbe far credere, mandato di sindaco. Una funzione delicata ricoperta, dicono i suoi in adorante contemplazione, in maniera tanto brillante da meritare la promozione a presidente della Regione. Ma questo a noi non interessa, problemi di Abramo e dei suoi aficionados”.

Celia, dunque, confuta le valutazioni rese dagli abramiani sulla delicata questione concorsi a Palazzo De Nobili: “Insisto: poteva essere un’occasione più unica che rara, considerato il particolare momento vissuto, per implementare significativamente le risorse umane dell’ente e valorizzare al contempo delle figure professionali molto qualificate. Ma niente. È diventata la solita opportunità che si è concessa una politica miope per fare clientela a buon mercato, costituendosi un serbatoio elettorale di cui adesso ha tanto bisogno”.