Consiglio Comunale, approvato il bilancio di previsione

Cinque punti all'ordine del giorno

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    ore 17.50 Nicola Fiorita esprime apprezzamento per l’emendamento presentato da Riccio. Riprende l’intervento di Mancuso sulla Soget e invita il sindaco ad evitare la proroga. Si va al voto dell’ultimo punto all’ordine del giorno. Filippo Mancuso ragguaglia l’aula sul fatto che il Comune di Catania, a causa del default, non  ha potuto pagare lo stipendio a duemila dipendenti. Intervengono Antonio Mirachi ed Eugenio Riccio. La pratica passa con 17 si e 4 contrari e un astenuto. Il Consiglio Comunale si termina così.

    ore 17.46 Si vota la pratica. L’emendamento viene ritirato da Riccio stesso che incassa l’impegno del sindaco ad ottemperare alla richiesta sulla pineta. 

    ore 16.30 Il sindaco riprende la parola. Sergio Abramo ringrazia gli uffici e il dirigente Lino Costantino. “C’è un momento – dice – in cui bisogna fare buona amministrazione. Il sindaco raggiunge gli obiettivi se è coadiuvato dal Consiglio Comunale. Il sindaco da solo non potrebbe fare nulla. In un momento di forte crisi, il Comune di Catanzaro spicca positivamente”. Sergio Costanzo replica al primo cittadino sul bilancio ma, anche, sulla politica. Si passa ai voti. Intervengono per dichiarazione di voto. Lo fa anche Giovanni Merante:  “Il Consiglio Comunale deve affrontare la questione delle Partecipate. Tra qualche anno, in base a quanto previsto dal Governo, saranno dismesse. Devono essere, quindi, create le condizioni perché esse possano camminare da sole. La invito, altresì, ad organizzare al più presto di rimettere mano alla Sacal”. Merante annuncia, poi, voto favorevole. Cede la parola a Fabio Talarico. Torna in aula Gianmichele Bosco e riprende la parola. 

    ore 15.39 Il sindaco Sergio Abramo riprende la parola. Giovino ruba la scena alle pratiche all’ordine del giorno. Si continua a parlare del futuro dell’area. Si passa ai voti. Ma non mancano le dichiarazioni di voto. E gli scontri. Come quello tra Mirarichi e Guerriero. Il dibattito va avanti. Si arriva alla quarta pratica. Relaziona il sindaco Abramo. Polimeni comunica che è stato presentato da un emendamento a firma di Eugenio Riccio sulla pineta di Giovino. Prende la parola il consigliere Rosario Mancuso. Il consigliere ricorda il no del Consiglio Comunale alle lottizzazioni nel 2006. Mancuso si rivolge, poi, a Polimeni dicendo che se, nelle prossime sedute, si andrà sistematicamente fuori all’ordine del giorno, lascerà l’aula. Si riaccende il microfono di Sergio Costanzo. Ed anche quello di Roberto Guerriero. Filippo Mancuso entra nel merito della pratica. Annuncia l’astensione al voto, il consigliere Riccio che dà merito al sindaco Abramo ma anche al dirigente di settore. Torna a parlare della pratica ed, anche, dell’emendamento Eugenio Riccio. Interviene anche la vicepresidente del consiglio comunale Roberta Gallo

    ore 15 Si passa al terzo punto all’ordine del giorno. Riprende il dibattito. Roberto Guerriero replica a Mirarchi e lamenta che il 90% delle commissioni Urbanistica vanno deserte per mancanza del numero legale. Sergio Costanzo lancia il siluro contro la maggioranza. Richiama antiche questioni. Parla di inchieste e rilancia sulle lottizzazioni. Si riaccende il microfono di Giovanni Merante che plaude alla posizione assunta dal sindaco su Giovino e annota: “Quando parla di FI, parlo del partito”. Duro l’attacco di Merante a Cardamone che annuncia subito la replica. Le parole di Merante sono lame affilate: “Levato – il mio capogruppo, sottolinea Merante – ha doppiato Cardamone alle ultime comunali. Quando Cardamone offende il sottoscritto, definendomi “ripescato”, offende gli assessori Sculco e Russo. Ed anche il consigliere Angotti. Non attacco il mio partito che è Forza Italia”. Cardamone freme. Vorrebbe replicare subito. Ma la parola va a Luigi Levato. Prima. E a Eugenio Riccio dopo. Nicola Fiorita sposa appieno la proposta di Merante della video ripresa e annuncia che, alla prossima seduta, provvederà per sè. 

    ore 14.16 Si passa ai voti. Arrivano le dichiarazioni di voto. E con esse il no della minoranza ma anche i commenti alle parole di Cardamone. Nicola Fiorita: “L’intervento di Cardamone è stata una delle pagine più brutte di questa consiliatura. Chi passa dalla maggioranza alla minoranza è, sempre, una scelta dignitosa e di libertà che merita rispetto”. Arriva il nuovo intervento di  Giovanni Merante: “Definisco squallido l’intervento del vicesindaco ed apprezzo di più quello di Manuela Costanzo. Rispetto a quanto detto sull’assessore Migliaccio, tengo a sottolineare il mio pensiero riguardo al fatto che – a mio giudizio – il mio partito la voglia fuori”. Riprende la parola Eugenio Riccio. Fabio Talarico sottolinea: “Era giusto che il sindaco formalizzasse la posizione dell’amministrazione comunale su Giovino. La garanzia su questo per me si chiama Sergio Abramo”. Ribadisce il no alla cementificazione Lorenzo Costa. La prima pratica passa con 20 si e 6 contrari. C’è il sì di Merante e Trifiletti. Così come c’è anche per la seconda. Merante ci tiene a chiarirlo: “Sin dal prossimo mio intervento chiedo ed autorizzo la vide ripresa dei miei interventi perché sono convinto che, trattando noi consiglieri comunali pratiche di interesse pubblico ed essendo sedute pubbliche, sia giusto diffondere i miei interventi. Invito, pertanto, i consiglieri comunali seduti vicini a me di spostarsi qualora non volessero autorizzare la ripresa delle propria persona”. Arriva con la cartellina di un esame medico in aula il consigliere Antonio Mirachi finito al centro dell’intervento di Guerriero che aveva, nel suo intervento, lamentato l’assenza del presidente della Commissione Urbanistica. Non tarda ad arrivare la reazione di Roberto Guerriero. Come riprende la parola di Riccio: “Quella delibera così come confenzionata andava a tutela dei privati”. Sul tema della tripartizione, Riccio continua: “il sindaco ha cambiato posizione, qualcuno di voi (riferendosi alla maggioranza) non lo sa perché c’è un problema di comunicazione al vostro interno”. Talarico replica a Riccio. Arriva l’intervento di Antonio Trifiletti: “Dopo le provinciali io e il collega Merante ci siamo confrontati con il sindaco Abramo che sa chi lo ha votato e chi no. Io e Merante abbiamo detto no ai compromessi, abbiamo detto no ai posti nelle strutture, abbiamo detto no alle manine di qualche volpone che vuole tenere in pugno questo Consiglio Comunale. Continueremo a dire no a queste cose. Avete detto che la maggioranza ci ha isolato. Ci siamo isolati perché siamo critici laddove c’è da essere critici. Abbiamo votato contrari solo ad una pratica. Non abbandoniamo la nave perché non abbiamo paura di affondare. Qualcun altro ha paura di affondare e per questo si è dotato di sommergibile”. Si vota la seconda pratica. 

    ore 14.01 Arriva la replica del vicesindaco Ivan Cardamone. “Il ripescato Merante quando vede scemare l’attenzione sulla sua persona, torna alla carica con queste argomentazioni. Lo fa per riemergere come il sommergibile di cui mi onoro di essere promotore: pratica votata all’unanimità e in assenza di Merante e Trifiletti. Io sarò ricordato per il sommergibile, Merante sarà ricordato per essere stato un pluridelegato nella giunta della scorsa consiliatura. Peccato che non sarà  ricordato dalla popolazione per i suoi risultati: viabilità, attività economiche; solo per citare alcuni settori nei quali Merante non ha raggiunto risultati. Chi voleva mandare a casa Abramo (facendogli perdere le provinciali) siede tra i banchi della maggioranza. Dovrebbe, invece, sedersi tra i banchi della minoranza con cui noto contatti e continui scambi di sms. Caro Merante fattene una ragione: senza di te stiamo meglio. Non sei tesserato di Forza Italia. Non fai più parte di questo partito, ti disconosciamo come parte del partito. Puoi fare il consigliere comunale ma il problema del ripescato Merante  è, per FI, superato. L’aula è stanca di parlare di Merante. Cerca di ritagliarti un ruolo, sei vittima della sindrome di Stoccolma. Il problema di FI non esiste né in quest’aula né fuori da quest’aula”. 

    ore 13.53 Il consigliere comunale Filippo Mancuso torna sul tema Giovino: “Ben venga la discussione e il confronto. Si tratta di un’area strategica per l’intero territorio comunale”. Roberta Gallo prende la parola a difesa del gruppo FI e dell’assessore Migliaccio: “Occupiamo questi scranni perché scelti dai catanzaresi. Siamo neofiti e rappresentiamo un nuovo modo di fare politica: di questo andiamo fieri. Non siamo qui per annoiare la città con beghe personali. Non accettiamo termini come quelli usati pochi fa da alcuni consiglieri comunali e, in particolar modo, da Merante. In questa maggioranza c’è gente perbene. Non ci sono palazzinari. E non c’è il partito del mattone. Le parole e le accuse mosse all’assessore Migliaccio sono inacettabili”. 

    ore 13.45 Si accende il microfono tra i banchi della maggioranza. Prende la parola Luigi Levato: “Non capisco perché si punta il dito contro il sindaco per quanto riguarda Giovino”. Levato difende l’assessore Migliaccio e stigmatizza quanto accaduto rispetto al bando. Manuela Costanzo: “La linea di Forza Italia la decidiamo tutti insieme. Perchè siamo tutti noi”. Il consigliere di maggioranza scende in campo a difesa dell’assessore Migliaccio: “Quando si scende sul personale, si lede la dignità e questo non vabene”. Rispetto a Merante dice: “I fatti ci dicono che Merante si sia estromesso da solo dalla maggioranza e lo ha fatto al momento del voto della Provincia. Non è la sede di discutere di eventuali problemi del partito di Forza Italia”. 

    ore 13.32 Prima di lasciare l’aula per impegni di lavoro, prende la parola Gianmichele Bosco. Il consigliere sottolinea la valenza dell’intervento di Fiorita e rinnova l’invito al sindaco all’assemblea di sabato. “Dobbiamo ripartire da zero per dimostrare che l’unico interessere è quello della città. Bisogna dimostrare che si ha voglia di confrontarsi con la città”. Giovino, depuratore, concorsi: Bosco ne ha per tutti. “Sindaco, lei è stato come al solito molto bravo nell’intervento di oggi e, in quello, di ieri ma emergono dei dati incontrovertibili: le parole di Merante e, di fatto, la sfiducia al suo assessore. Il suo assessore in commissione aveva parlato del bando e della delibera. Per cui oggi ci aspettiamo o le dimissioni dell’assessore o dei provvedimenti da parte sua”. Abramo si alza. Bosco, con l’irriverente ironia che anima, ad ogni seduta, simpatici siparietti con Fabio Talarico, chiede: “Sindaco, va via?”. Abramo replica: “Stavo andando alla toilette”. 

    ore 13.11 Era molto atteso. E a pochi minuti dalle 13 arriva l’intervento di Giovanni Merante. “Oggi io sollevo il problema del mio partito che è Forza Italia. Non è il problema della maggioranza ma di Forza Italia. I maggiorenti della coalizione non possono decidere le sorti dei singoli consiglieri comunali. Nessuno consigliere comunale può essere estromesso dal proprio gruppo, è corretto segretaria?”. Ivan Cardamone interviene, fuori microfono, “all’aula non interessa il problema di Merante che non è il problema di Forza Italia”. “Fatelo tacere o chiamate i vigili” – tuona Merante. Poi: “Chiedo, oltre all’intervento di Cardamone, all’assessore Migliaccio di intervenire. Deve chiarire alcune questioni relative a pratiche che portano la sua firma” – incalza Merante. Il dibattito va avanti. Prende la parola Roberto Guerriero. Nell’intervento del consigliere c’è il presidente della Commissione Urbanistica (assente). Polimeni chiarisce: “il consigliere Mirarchi è assente giustificato”. Guerriero riprende la questione Giovino e ribadisce la necessità di dare un’idea di sviluppo all’area. “L’attuale identità dell’area – dice – è indecifrabile. A Lido si sta consumando uno stupro dell’area: si sta assistendo alla costruzione di opere da parte di soggetti che non hanno pagato al Comune nemmeno gli oneri di urbanizzazione. La pratica di oggi è, quindi, asfittica”. “Non è il caso di fare prove di muscoli su queste pratiche – incalza Guerriero. Anche perché di muscoli questa maggioranza non ne ha. E le parole di Giovanni Merante ne sono la prova”. 

    ore 13.02 Il consigliere comunale Fabio Celia prende la parola e riconosce al sindaco il merito di riuscire a plasmare la realtà: “Pensare di ampliarea l’area commerciale su viale Crotone significa andare a distruggere il tessuto commerciale di Lido. E mi meraviglio di lei, sindaco, che è un grande imprenditore”. Poi l’affondo di Celia sul depuratore: “Abbiamo aspettato una vita e ora non possiamo aspettare due anni per avere un nuovo depuratore?”. Enzo Ciconte si rivolge al sindaco chiedendo tutela su Giovino: “Su Giovino si gioca una grande reputazione, sindaco. Questo progetto non si costruisce sulla base di quanto accaduto in questi giorni. Dovrebbe creare un gruppo di lavoro insieme a maggioranza e opposizione unitamente agli ordini professionali e convocare una riunione subito”. Per quanto riguarda il deputatore, Ciconte aggiunge: “Le promesse fatte in campagna elettorale vanno mantenute”. 

    ore 12.58 Ci va pesante il consigliere Giuseppe Pisano: “Se avete dubbi, andate negli uffici di piazza Matteotti. La condotta dei consiglieri comunale è il punto cruciale della questione. Verrò anche io sabato al dibattito su Giovino”. 

    ore 12.46 Il consigliere comunale, Nicola Fiorita, raccoglie l’invito del sindaco al dialogo ma annota: “Quanto accaduto sul bando, non può essere ricondotto ad un mero errore”. Il timore, secondo Fiorita, è che si saturi quell’area senza sviluppo turistico. “Si interverrà sulla prima e sulla seconda, forse non sulla terza. Ma senza sviluppo turistico. La invito a venire sabato al dibattito su Lido ma le chiedo, anticipatamente, di azzerare la tripartizione. Azzeri i referenti del partito del Mattone presenti nella sua amministrazione. In questo modo il nostro dialogo sarà serio e fecondo”. 

    ore 12.36 Prende la parola Eugenio Riccio. Il consigliere suggerisce di coinvolgere Confindustria al tavolo del confronto. “Ciò che noi non vogliamo a Giovino è il modello anni ’70. “Prendo le distanze dal quanto riportato nella famigerata delibera e la invito a toglierla dal bando di preinformazione. Per quanto riguarda le sue dichiarazioni di ieri, ravviso che lei abbia in parte sfiduciato il suo assessore”. Riccio insiste sull’esigenza della concertazione: “il futuro di Giovino va deciso insieme”. “Sindaco, lei oggi ha scelto la strada della concertazione ma è la normalità – rilancia Riccio. Mi auguro non smentisca se stesso. 

    ore 12.10 Il consigliere Demetrio Battaglia risponde a Costanzo: “Lei, consigliere, lotta contro i mulini a vento”. “Ritornate su questo tema – ha detto – perché, evidentemente, non ne avete altri. A Giovino si costruirà seguendo la vocazione turistica. E siccome sarà un’operazione molto importante per il futuro della città, voi la temete. Non cementificheremo per merito del sindaco Abramo, non per merito della minoranza”. Per quanto riguarda il depuratore, Battaglia chiarisce: “Il problema riguarda la ditta non il Comune”. Il sindaco Sergio Abramo prende la parola per fare chiarezza su alcune questioni. Una su tutte: Giovino. Entro fine mese ci sarà un incontro per definire le linee programmatiche su Lido. “Noi non abbiamo presentato una variante urbanistica. Stiamo dicendo che la zona di Giovino ha tre comparti. L’area di centro est sarà interessata da un bando internazionale. Sull’area di Tocco sono state bocciate le lottizzazioni (vincendo al Tar e al consiglio di stato): rispetto a quest’area bisogna decidere insieme cosa fare. Ma non possiamo bloccarle per sempre. Dobbiamo concertare insieme al privato cosa fare di quell’area mantenenendo sempre la vocazione turistica. Diversamente si fa area verde”. Per quanto riguarda l’ultima fascia, in cui è prevista area produttiva, di servizi e turistica, bisogna pronunciarsi sempre insieme al Consiglio Comunale. Prima del Piano regolatore. Questa la sintesi di Abramo: “Il Prg dovrà essere a saldo zero. Lo ha deciso il Consiglio Comunale”. La striscia tra la stazione a la 106? “Manteniamo quell’area? Anche su questo dobbiamo decidere insieme”. Sulla vicenda del depuratore il primo cittadino  ha chiarito che l’Ente ha dato il via all’avvio dei lavori ma la ditta per problemi interni all’Ati le cose sono andate diversamente. “Su questa vicenda il Consiglio Comunale ha fatto qualcosa di unico in tutta Italia: modificare il regolamento comunale assumendo, come Consiglio Comunale, l’impegno presso la Tesoreria che un tot venisse pagato all’impresa. Poi all’interno dell’Ati è scoppiata una polemica al punto da decidere di non portare avanti quest’attività. In questi giorni abbiamo chiesto alla Regione di mettere l’altra parte dei soldi necessari. I tecnici della Regione hanno consigliato, anziché individuare un’altra area, di ristrutturare il sistema attuale in modo completo. Costruirne uno nuovo richiederebbe tempi troppo lunghi (due anni solo per l’autorizzazione ambientale)”. “Se a Giovino, sui 100 ettari, non ci saranno idee progettuali valide, la mia idea è che resti un polmone verde” – ribadisce Abramo. 

    ore 11.56 Il presidente Polimeni ringrazia i dirigente e il capo Area per il lavoro svolto e per aver consentito al Consiglio di arrivare all’approvazione del bilancio con largo anticipo rispetto alla scadenza di fine mese. Il dibattito prende il via. Interviene Sergio Costanzo. Neanche a dirlo si parla subito di Giovino. Il consigliere comunale ripercorre le fasi salienti della vicenda. Fino ad arrivare ai giorni nostri. Alle polemiche delle ultime ore. I riflettori di Costanzo restano accesi sul Piano strategico, ma anche su quello strutturale. Sui temi, sulla ripartizione delle aree. Ma anche sulla politica. Su Forza Italia. “Lei si è scagliato contro di me, ma sul depuratore e altre questioni avevo ragione. C’è chi mi ha attaccato, ma malgrado abbia gestito potere in questa amministrazione e sia sostenuto a spada tratta dal suo mentore alle elezioni viene puntualmente doppiato”. 

    ore 11.38 Il segretario comunale, Vincenzina Sica, chiama l’appello. La seduta ha inizio. Il presidente del Consiglio comunale, Marco Polimeni, comunica l’ordine dei lavori in base all’esito della conferenza dei capigruppo tenutasi prima della seduta. Si entra nel vivo del dibattito. Relaziona il sindaco, Sergio Abramo. Si parla di conferma aliquote e detrazioni imposta municipale propria (Imu) anno 2019.   Il sindaco relaziona, anche, sul secondo punto all’ordine del giorno: onferma aliquote tributo sui servizi indivisibili (Tasi) anno 2019. 

    ore 11.32 Con un pò di ritardo la sala del Consiglio si prepara alla lunga maratona del Consiglio Comunale. Presenti i consiglieri Giovanni Merante e Antonio Trifiletti. 

    Inizierà tra poco la seduta del Consiglio Comunale convocata per discutere il bilancio di previsione finanziaria 2019/21 e tutti gli atti connessi. Nello specifico si procederà con conferma aliquote e detrazioni imposta municipale propria (Imu) anno 2019.2. conferma aliquote tributo sui servizi indivisibili (Tasi) anno 2019; approvazione del programma triennale dei lavori pubblici 2019/2021 e dell’elenco annuale dei lavori per l’anno 2019; documento unico di programmazione (Dup) — periodo 2019/2021. discussione e conseguente deliberazione ( art. 170, comma 1, del d. lgs. n. 267/2000); approvazione del bilancio di previsione finanziario 2019/2021 (artr. 151 — 174 del d. lgs. n. 267/2000 e art. 10 e 11 d. lgs. n. 118/2011).

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