L’INTERVENTO – Teti: ‘Giovino al centro della speculazione edilizia’

La docente: 'Oggi con un’azione a sorpresa si propone uno spezzettamento dell’area in tre parti che palesemente è funzionale alla divisione della torta tra i contendenti'

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     Riceviamo e pubblichiamo a seguire l’intervento di Maria Adele Teti, Probiviro Italia Nostra nazionale e docente ordinario di Urbanistica 

     Probiviro Italia Nostra nazionale e ordinario di urbanistica La riunione tenuta da Fiorita al dopolavoro ferroviario di Lido giorno 16 marzo è stato un successo per l’afflusso di cittadini. Si sono affrontati i problemi di questa area che già da tempo è nelle mire della speculazione edilizia al fine di lucrare sull’ultima area libera del litorale della Marina di Catanzaro. I proprietari premono per costruire villette. Già nel periodo del sindaco Olivo si era bloccata una lottizzazione di 2000 vani a villette che avrebbe completamente alterato la zona. In seguito ad azioni giudiziarie della proprietà contro il comune, il Tar si pronunciò dichiarando l’eminente interesse pubblico dell’area. Già circa un decennio fa la sottoscritta proponeva, in un articolo pubblicato sulla Gazzetta del sud, la formazione di un Waterfront, così come ormai quasi tutte le città costiere vanno approntando, inserendo anche l’area del porto. L’estensione dell’area oltre 200 ettari, in parte compromessa da edificazioni improprie, avrebbe potuto contenere un parco urbano attrezzato con servizi turistici, alberghi ristoranti, aree sportive, ludiche, per bambini e una lunga promenade che si sarebbe potuta svolgere su oltre quattro km di lunghezza. In seguito a ciò fu insediata, dal sindaco Olivo, una commissione comunale (Belmonte, Teti, Ritrovato) preposta a formulare una proposta (Master Plan) che, nel prefigurare una valorizzazione dell’area, non mortificasse anche le aspettative dei proprietari. Ma tale proposta elaborata e discussa in una seduta di Giunta, non ebbe corso ma servì all’avv. Mirigliani per perorare l’interesse del comune sull’area al Tar. Certo i tempi sono siderali e i progetti giacciono senza prospettiva né per i cittadini né per i proprietari. Oggi, con un’azione a sorpresa, si propone uno spezzettamento dell’area in tre parti che palesemente è funzionale alla divisione della torta tra i contendenti: i proprietari, i commerciati, e una terza area pubblica dove si dovrebbe espletare un concorso internazionale d’idee. In quest’area manterrebbero i diritti edificatori i proprietari che, beneficerebbero, oltre che nell’edificazione della parte loro spettante, anche del plusvalore che si andrebbe a generare dagli investimenti pubblici, da un concorso di idee internazionale che farebbe levitare enormemente il valore dell’area. Si capisce che tale progetto sia spuntato come fungo senza essere discusso dal consiglio e che si è tentato di approvarlo a scatola chiusa. Con questa manovra a sorpresa da una parte si vorrebbero anticipare le scelte del redigendo strumento urbanistico (PSC) che potrebbe in parte inficiare il disegno speculativo organizzato per Giovino e dall’altra dare un segnale di vita della speculazione edilizia che ha massacrato Catanzaro senza sortire nessun utile per la cittadinanza. Altrove il tornaconto personale spesso comporta anche qualche beneficio per la comunità; a Catanzaro la speculazione è improntata solo al recupero del proprio tornaconto personale. Ma oggi la popolazione è più attrezzata a comprendere quali danni sortirebbero per il territorio tali progetti. Un Comitato di vigilanza sul redigendo Psc che si propone di analizzare e farsi promotore d’idee per il centro e la periferia è stato annunciato dalla sottoscritta che si adopererà per la formazione di un insieme di figure professionali, associazioni e cittadini in grado di contrastare qualsiasi progetto contrario all’interesse pubblico. Sui tempi di insediamento, si darà notizia su queste stesse pagine verso la metà di aprile. Gli interessi sono puntati oltre che a Giovino su Germaneto, dove si vorrebbe costruire Catanzaro ter, e la localizzazione del nuovo Ospedale, forse in un’area che, come ventilato, lontano qualche Km dal plesso Ospedaliero di Germaneto! L’ospedale Pugliese, se trasferito a valle farà morire anche Catanzaro nord. Per tornare a Giovino, è assolutamente necessario evitare lo spezzettamento dell’area che è notevole proprio per l’estensione e per la possibilità di mantenere i caratteri naturali. I progetti futuri devono essere pensati con l’ottica di consumo di suolo zero e all’impossibilità di prevedere per Catanzaro ulteriori edificazioni a fronte di un calo di oltre 30 mila abitanti previsti dal vecchio Prg, che fissava in 120 mila la popolazione di Catanzaro che viceversa è scesa a 89 mila. L’enorme stok edilizio edificato in questi anni, in gran parte invenduto, ha fatto crollare i prezzi di compravendita e affitto in modo verticale, com’è noto a tutti, impoverendo cittadinanza tutta. In rapporto ai così detti “diritti edificatori” pretesi dai proprietari previsti dal PRG vecchio, non possono essere trasportati tout court nel nuovo piano urbanistico che deve ridimensionare le are edificabili, come stabilito da numerose sentenze. Su questi temi si misurerà l’effettiva volontà del sindaco Abramo di voltare pagina rispetto al passato e ai suoi oltre venti anni da sindaco: anni in cui si sono verificati le maggiori compromissioni del territorio. La proprietà del suolo infatti non include il diritto a costruire che viene concesso previo pagamento di oneri: di urbanizzazione e di costruzione, pertanto ogni progettazione deve essere vista attraverso il precipuo interesse pubblico che spesso non è in contrasto con l’interesse privato se questo è indirizzato al benessere della popolazione. La legge sul consumo di suolo, che stenta ad essere approvata dal parlamento, trova un’anticipazione nella legislazione regionale sia nel piano provinciale che nel QTR regionale dove si sostiene la necessità di consumo di suolo zero. Pertanto i proprietari devono avere la giusta remunerazione e perequazione in rapporto alle necessità dell’interesse pubblico. Tutto ciò giustifica la fretta volta ad approvare il progetto di tripartizione del suolo di Giovino: è un’anticipazione e manifestazione di appetiti ancora latenti a danno della popolazione di Catanzaro che già è stata mortificata al punto da vedere la città, che si fregia del titolo di Capoluogo regionale, languire in tutti i rami dell’economia urbana; anche a Lido dove si nota una certa vivacità, è evidente un disordine edilizio che alla lunga comporterà disservizi

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