Il giorno di Libera, Catanzaro torna il centro della Calabria (video)

partecipata emozionante e gioiosa la manifestazione in ricordo delle vittime di tutte le mafie PRIME FOTO E VIDEO DEL CORTEO CATANZARO SVEGLIATI, LA 'NDRANGHETA E' ANCHE QUI

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    di  Giulia Zampina

    “È bellissima Catanzaro, ma deve risvegliarsi dal suo torpore”. Arrivano insieme ad una folata di vento primaverile le parole di don Ennio Stamile, presidente regionale di Libera, nel giorno in cui il capoluogo di regione ha accolto la manifestazione in ricordo di tutte le vittime di mafia. Arrivano sulla pelle queste parole  e fanno venire i brividi, gli stessi che si possono provare a seguire un corteo gioioso, colorato e composto, che sfila da nord a sud della città per arrivare nel cuore che oggi batte forte al ritmo della legalità, quella non di plastica, non di carta, ma quella viva, che purtroppo si è anche innaffiata del sangue di vittime innocenti. Padroni di casa i delegati provinciali di Libera, guidati da Elvira Iaccino. Le circa 8.000 persone giunte in città sono state scortate nel loro percorso dalla presenza vigile e discreta delle forze dell’ordine, quasi, anche qui in una simbologia non retorica che mette tutti dalla stessa parte, tutti quelli che a loro modo dicono no alla mafia che è sempre meno armata e sempre più invasiva nelle istituzioni e nei piccoli gesti quotidiani come dice uno degli striscioni esposti dai ragazzi che hanno sfilato oggi. Ragazzi a cui fa riferimento don Ciotti in collegamento da Padova don Ciotti, ai giovani “siete voi meravigliosi, puri, non corrotti, non induriti, sensibili al sogno, all’utopia, desiderosi di conoscenza non temete di essere fragili, fragile è la condizione umana di una società che si chiude alla fragilità degli altri e non riconosce la propria”. Un’ora per leggere , dal palco di piazza Prefettura, gli oltre mille nomi di persone che in questi anni sono morte a causa di una ragione criminale spesso legata ad interessi superiori o ancor peggio, innocenti vittime di mani senza scrupoli che hanno ucciso di per il gusto di farlo. La giornata di festa del capoluogo di regione nel primo giorno di primavera si è conclusa con la convinzione che solo la memoria è resistenza vera, ma anche esistenza, che la meglio gioventù non è quella che spesso viene lasciata a se stessa senza guida ma quella che oggi a Catanzaro come in molte piazze ha dato dimostrazione che per le comunità c’è ancora speranza.

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