Una targa per ricordare il barone Francesco Varcasia Vercillo

La famiglia rende nota oggi la decisione della Commissione Toponomastica 

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    La famiglia Giuseppe e Monica Varcasia Vercillo rende nota oggi la decisione presa lo scorso 13 marzo dalla Commissione Toponomastica del Comune di Catanzaro: una targa in memoria del benemerito Francesco Varcasia Vercillo sarà posta all’inizio della via a tutt’oggi di proprietà della famiglia stessa. L’annuncio oggi in occasione della ricorrenza di San Francesco, per l’appunto, a conferma che ciò rappresenti per loro, oltre che il benemerito di Don Ciccio Varcasia Vercillo a lustro della città per la aua importanza storico – culturale e della famiglia, quanto in memoria dell’affettuoso ricordo e del legame tra essi tuttora indissolubile. “Si ringrazia la Commissione Toponomastica – si legge in una nota di Giuseppe Varcasia Vercillo – e tutti i suoi componenti che hanno ampiamente dimostrato il loro alto calibro storico-culturale a servizio del capoluogo; il Comune di Catanzaro nella persona del Sindaco –presidente Sergio Abramo e della Giunta ; la Prefettura di Catanzaro nella persona del prefetto Francesca Ferrandino , del vicario Annamaria Famiglietti, del funzionario addetto, Loredana Greco ed è doveroso ringraziare pubblicamente, la mia nobilmoglie Monica Varcasia Vercillo – scrive sempre Giuseppe Varcasia Vercillo- di essersi presa carico di tutto, con infinito amore, tenacia e dedizione alla famiglia , dall’inizio alla fine, occupandosene e riuscendo , come sempre, laddòve , le altre nobildonne precedenti , non sono evidentemente riuscite. Mio padre, suo suocero ,oggi le sarà grato una volta in più, per aver dato vita alla sua memoria, egli che , una figlia femmina l’avrebbe voluta esattamente così, una donna colta dolce generosa come lui e di grande tenace personalità al contempo”.

    Di seguito la biografia del Barone Francesco Varcasia Vercillo

    Il Barone Francesco Varcasia Vercillo, calabrese di nobile ed illustre famiglia, nasce a Catanzaro l’08 Gennaio 1909 dai Baroni Michele ed Eleonora Varcasia nata Baronessa Vercillo la cui illustre famiglia vantava , inoltre, la proprietà della Banca di famiglia. Trascorre tutta la sua infanzia nel Palazzo Vercillo di famiglia, ubicato nel centro storico di Catanzaro recante lo stemma Vercillo, adiacente al Palazzo che accoglie, tutt’oggi, gli onorevoli organi Prefettizi.

    Dalla famiglia paterna, ereditò l’insegnamento all’etica, alla morale ed alla dedizione ai sacrifici ed al lavoro, pensando non esclusivamente a se’ stesso, quanto ai più bisognosi. Educato alla legalità ed alla dottrina giuridica nonché al rispetto delle regole in quanto, Suo padre, Barone Michele Varcasia, tra i più illustri Avvocati italiani del 900, a sua volta seguiva le orme del padre (Suo nonno), Barone Francesco Varcasia Avvocato e successivamente, Magistrato scelto ‘Procuratore del Re’, illustre anche per autorevole dottrina giuridica di fine 800.

    Durante l’adolescenza si trasferisce con i genitori presso Villa Varcasia Vercillo, tutt’oggi della famiglia, immobile di pregio storico – artistico annoverata, tra i pochi gioielli in stile Liberty della città, detta “Villa Amena”, da qui la zona “BellAmena” che prende il nome dall’ampio fondo acquistato dal padre Barone Avvocato Michele, attualmente identificabile con l’intero quartiere storicamente detto “Barraccone”, compreso via F.lli Plutino e via D.co Romeo

    Durante  il periodo della seconda guerra mondiale, dove l’intera città fu sfollata in varie zone limitrofe, tra cui Pentone, nella più totale indigenza economica della collettività Egli, nobile nell’animo ancor prima che nel cognome, sfidò senza indugio alcuno, le rigide regole di protocollo monarchico, pur essendone tra i maggiori esponenti, in un’epoca in cui, nette erano le differenze di classe (si dava addirittura scandalo se il signore porgeva la mano al contadino) ma Egli non esitò, a dare accoglienza e vitto a chiunque della popolazione gli avesse bussato alla porta, ancora conserviamo ed alleghiamo le Sue missive in cui si rivolgeva ai Suoi stessi coloni-contadini, alcuni dei quali possono ancora confermarlo, in termini all’epoca ‘banditi’ tra Signore e subalterno :- “Miei cari fratelli della terra, insieme daremo luce alla nostra dignità, sempre voi e le vostre famiglie, potrete contare su di me e mai, nel rispetto reciproco,  abbandonerò voi ed i vostri figli”.

    Negli anni 50’, ormai orfano di entrambi i genitori, prese le redini del patrimonio di famiglia intraprendendo diverse attività, per dare lavoro a tante famiglie catanzaresi, che ancora lo ricordano, ed alcune delle quali sono ancora con la famiglia, che da Egli discende. Tra queste un grande oleificio ubicato in Località Fortuna negli ampi terreni tutt’oggi di proprietà dove in parte ,sorge anche  la  Lidl Italia e, dove inoltre, sempre benefattore, accordò alla Società Elettrica (attuale ENEL) il permesso di dare il servizio di illuminazione a tutti i residenti del quartiere, compreso l’intero quartiere marinaro di “Catanzaro Lido”, attraverso il posizionamento, di una cabina elettrica (tuttora là esistente a nome della Famiglia) ricevendo la gratitudine dell’intera collettività, che beneficiò del servizio di illuminazione ,già dalla fine degli anni 50’.

    In quegli anni, a testimonianza dell’enorme generosità che lo contraddistinse, ancora cedette, a prezzo simbolico (alias “donazione indiretta”) “all’Istituto delle Suore della Carità sotto la Protezione di S. Vincenzo De Paoli” un ampio lotto dove successivamente sorgerà l’istituto religioso “Domus Mariae” per dare vita alla più prestigiosa scuola elementare privata, vanto della città, poiché frequentata dai figli dei più facoltosi.

    Negli anni 60’ intraprese anche una grossa attività di urbanizzazione contribuendo alla realizzazione dell’intero quartiere stadio, lottizzando il fondo di famiglia e, realizzando sia in proprio e sia con la collaborazione del noto costruttore Ingegnere e Geologo Roberto Petrucci una serie di fabbricati residenziali e commerciali, nonché di altre opere di costruzione in collaborazione con il noto Avv. Mario Mancuso di Galleria Mancuso in Catanzaro nonché, Villaggio Mancuso, che ancora oggi ne da’ gradita, testimonianza.

    Alla fine degli anni 60, tutti ambivano ad avere anche una piccola proprietà a Copanello, allora definita la perla del sud per il prestigio dei suoi residenti. Questo fenomeno era dovuto, per come ‘testualmente’ riportato dall’articolo allegato, alla presenza di alcuni personaggi illustri tra i quali il compianto imprenditore Tony Boemi ma soprattutto, l’illustre Barone Francesco Varcasia Vercillo detto “Don Ciccio” considerato,  “esponente della Catanzaro nonché della Calabria bene”.

    Ancora occorre citare, in merito ad illustre famiglia, la loro partecipazione alla Massoneria Italiana di cui il primo fu suo zio Gaetano Varcasia, Consigliere di Cassazione, iniziato “Libero Muratore” e tra i fondatori e, primo maestro venerabile della Loggia Cola di Rienzo di Roma. Fu il riorganizzatore del Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico e Accettato. Per i suoi meriti, nel marzo 1949, fu nominato Gran Maestro Onorario.

    Un’altra testimonianza dell’illustre famiglia è riconducibile, tramite l’avvocato Nicola Varcasia, Suo zio,  all’Avvocato Antonio Varcasia, il “Signore di Celimarro” (così lo chiamavano) che si distinse, sempre per generosità e, credente fino alla fine dei suoi giorni, come da testamento olografo, lasciò insieme al vastissimo terreno l’intero patrimonio immobiliare alla Chiesa, tra cui Palazzo Varcasia in Castrovillari, attuale sede della Proloco e del “Centro di Solidarietà per Anziani” già intitolato a ‘Francesco Varcasia’, intestatario, inoltre, della “Via Francesco Varcasia” in Castrovillari. Per gratitudine e riconoscenza di tale atto di generosità, commemorata ancora oggi, il Comune di Castrovillari pose targa a “Varcasia Illustre figlio della Città”.

    Dalla famiglia materna ereditò la rigida educazione, nonché la rettitudine morale tramandata dal sempre illustre, bisnonno, Senatore Luigi Vercillo – Barone di S. Vincenzo La Costa (di antica famiglia di nobili napoletani) nato da Matteo e Rachele Marincola, cugino di Giuseppe Poerio.

    Luigi Vercillo prese in sposa la Baronessa Isabella De Nobili i cui discendenti, edificarono “Palazzo De Nobili”, sede del Comune di Catanzaro dal 1863. Fu nominato da Giuseppe Garibaldi Governatore della Calabria citeriore. Successivamente nominato Senatore del Regno d’Italia (vedi scheda allegata dell’attuale ‘Senato della Repubblica’).

    Ancora di illustre esponente della Sua famiglia si riporta Giovanni Vercillo eroe per la patria caduto nell’eccidio delle Fosse Ardeatine, tutt’oggi commemorato dalle Istituzioni cittadine nella Giornata della Memoria (Shoah) e di cui, già “Via Giovanni Vercillo” in Catanzaro.

    Il Barone Francesco Varcasia Vercillo muore a Catanzaro il 21 Agosto 1988 nell’affetto della Sua nobile famiglia di cui gli ,autori della sucitata biografia ,diretti discendenti ad oggi Giuseppe e Monica e  Ginevra Varcasia Vercillo adorata nipote, i cui riferimenti citati , risultano ampiamente documentati dalle più autorevoli fonti storiografiche, come da allegati inviati alla Commissione Toponomastica, nonché già in possesso degli Uffici Prefettizi di competenza.

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