Chiaravalle, in arrivo 400mila euro per la valorizzazione del Convento

Tra i nove comuni della provincia di Catanzaro destinatari di finanziamento

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    In arrivo a Chiaravalle Centrale 400mila euro per il recupero e la valorizzazione del Convento dei padri Cappuccini. Un finanziamento regionale ottenuto dall’amministrazione comunale, finalizzato alla realizzazione di un polo culturale museale. Proprio oggi il sindaco, Mimmo Donato, ha firmato il verbale d’intesa presso gli uffici competenti di Germaneto. Un progetto evidentemente considerato di straordinaria rilevanza strategica dalla Regione Calabria, nell’ambito più generale delle politiche di intervento sui beni culturali. Tant’è che sono solo nove i comuni della provincia di Catanzaro destinatari di finanziamento. Tra questi, appunto, Chiaravalle Centrale, che va a ricadere nella mappa delle aree di attrazione naturale e culturale di rilevanza strategica, catalogate e individuate dalla giunta regionale, con il supporto del Mibact. Aree ricomprese nell’obiettivo 6.7 del Por Calabria Fesr/Fse. “Finalmente c’è una catalogazione a monte che consente una programmazione, una strategia. Al di là dei soldi, il punto centrale è che finalmente c’è un meccanismo permanente che rimarrà per il futuro per la valorizzazione di beni fruibili, accessibili, con operazioni dirette di marketing territoriale. E questo grazie al governatore Oliverio” il commento che ha accompagnato la stipula delle convenzioni. “L’ennesimo finanziamento ottenuto da questa amministrazione comunale” ha sottolineato con evidente soddisfazione il sindaco di Chiaravalle, Mimmo Donato. Soldi che si vanno ad aggiungere alle altre risorse captate attraverso progettazioni mirate sui bandi regionali ed europei, per svariati milioni di euro. Particolarmente significativa l’attenzione per il Convento, la cui data di fondazione viene fatta risalire tra il 1576 e il 1594. Il Convento di Chiaravalle Centrale era e rimane uno dei più importanti della provincia monastica cappuccina. Vittima di due soppressioni, quella napoleonica e quella ordinata dal governo italiano, è sempre rinato grazie alla tenacia dei frati. Ciò avvenne sotto Bonaparte e Murat (1806-1815), con ripristino datato 1846. E avvenne ancora nel 1860, con la seconda soppressione ad opera dello Stato unitario. Ma nel 1879 i frati lo ripresero all’asta, avviando anche importanti lavori di restauro. La chiesa odierna del Santissimo Cuore di Gesù fu ricostruita tra il 1900 e il 1904 da padre Bernardo da Petrizzi, sostituendo la precedente, dedicata a San Francesco d’Assisi (1572). Di particolare pregio è la biblioteca, già esistente nel 1683. Custodiva oltre 15mila tra volumi e opuscoli e migliaia di manoscritti. Patrimonio che oggi si è notevolmente ridotto. L’idea di un polo museale risale agli anni 2000 con le prime, importanti, iniziative in tal senso dell’allora guardiano Padre Giuseppe Sinopoli.

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