Giovino, Costanzo: tavolo permanente? Si istituisce per non fare nulla

'Con la trovata del “tavolo permanente” credo che Abramo abbia voluto rinviare all’infinito il ragionamento su Giovino, tanto il suo mandato si avvia alla conclusione'.

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    In Italia quando non si vuole fare nulla si istituisce una commissione o un tavolo di lavoro permanente – E’ stata – secondo Sergio Costanzo consigliere comunale #FareperCatanzaro -questa la geniale trovata del sindaco Abramo per uscire dall’imbarazzo che gli sta procurando l’affare Giovino. Sfumata (almeno per il momento) la possibilità di cementificare in maniera selvaggia la fascia tra la ferrovia e la SS106, il sindaco si è rifugiato in calcio d’angolo con l’organizzazione di un convegno la cui inutilità è apparsa a tutti evidente.
    Qual è l’idea della maggioranza di Abramo su Giovino ? Non lo sappiamo, non lo abbiamo capito e come noi non lo ha capito nessuno. Di Giovino si è parlato, si parla, si parlerà. Avevamo sperato che il “grande convegno” (poco più di un centinaio di persone, di cui il 90 per cento addetti ai lavori) facesse chiarezza sulle reali intenzioni del Comune.
    Proposte zero, meno di zero, se non le solite frasi retoriche come “siamo contro la cementificazione”, “non ci saranno villette”, “faremo un concorso internazionale”.
    Abramo, che questa città malgoverna da ventidue anni, ancora si deve fare un’idea. E’ stata un’immagine desolante, quella di un’Amministrazione che non sa cosa dire e che non sa cosa fare.
    La nostra impressione è che, con la trovata del “tavolo permanente”, Abramo abbia voluto rinviare all’infinito il ragionamento su Giovino, tanto il suo mandato si avvia alla conclusione.
    Non potrà mantenere le promesse elettorali di cementificare il comparto “Giovino nord” (che dovrebbe diventare se abbiamo capito le relazioni tecniche una dependance del centro commerciale) e allunga il brodo in modo da non dovere prendere decisioni.
    Noi insisteremo per una progettazione unitaria del comparto, da affidare ai maggiori esperti in materia di urbanistica applicata al turismo, a cui i privati dovranno poi adeguarsi, anche salvaguardando i loro legittimi interessi.
    La cosa veramente squallida è ciò che Abramo dice a microfoni spenti e cioè che “chi volete che venga ad investire a Lido ?”.

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