La notte delle Volanti, Catanzaroinforma in auto con gli agenti VIDEO

Di Antonio Capria e Giulia Zampina

Cosa significa essere un poliziotto che fa le Volanti? Significa giocare di adrenalina sapendo che da una tua decisione dipende a volte la sicurezza di qualcuno. Significa sapere che dalla tua attenzione ai rumori, ai visi, dipende il controllo del territorio. Significa uscire in piena notte dopo aver dato un bacio a tuo figlio e tornare appena in tempo perché lui non si accorga che sei stato via una notte. La Volante si fa piano e con il finestrino aperto. La città parla e la devi ascoltare, la città si fa guardare e ne devi cogliere le sfumature, la città racconta e devi avere memoria di ciò che dice. Le notti sono pesanti, i turni devastanti, le feste passate a lavorare: la notte di Natale, quella di capodanno, ferragosto, Pasqua, le domeniche. Le notti d’inverno trascorse in strada a fare gli interventi, con l’aria gelida che entra nelle ossa e il sonno che fa perdere la pazienza, l’estate afosa alle tre del pomeriggio con quaranta gradi. Ma lo scopo è sempre lo stesso, “proteggere e servire”. Già. E quindi si continua, si va avanti.

Chi fa “le Volanti” e magari vi fa servizio da tanti anni, non è che non abbia mai avuto la possibilità di andare altrove o di fare altro. Ha scelto di continuare a stare per strada, a ricoprire un ruolo fondamentale per la vita di tutti. Non è che si diverta a vivere in queste condizioni, a lavorare in questo modo, a fare i turni, le notti o a passare le feste in servizio. Lo fa perché ancora, in fondo, crede in quello che fa. Che è molto di più di un semplice mestiere. Richiede passione, abnegazione, dedizione e tanto sacrificio.

E’ questo il lavoro, sono questi i sentimenti e le emozioni delle donne e gli uomini della Squadra Volante della Questura di Catanzaro, guidata da Amalia Di Ruocco e che rispondono oggi agli ordini del Vicequestore Giacomo Cimarrusti e del Commissario capo Antonio Trotta, che abbiamo provato a raccontare. Filmaker Giuseppe Cristiano coordinamento editoriale Riccardo Di Nardo.