Riccio all’assessore Santacroce: ‘Chiedo date e numeri, grazie’

Replica del consigliere sulla questione del Porto

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    Riceviamo e pubblichiamo nota stampa del consigliere Riccio. 

    “In questa epoca di parità di genere 3.0 non dimentichiamo il necessario rispetto verso le esponenti del gentil sesso, ecco perché ci rammarica dover sottolineare che quando c’è da fare pubblicamente brutta figura il parafulmine delle altrui malefatte diventa l’assessore Santacroce. È questo incipit l’unica parentesi sul “personale” che mi permetto di fare in merito alla risposta dell’assessore alla mia nota sui lavori del Porto. Per il resto ora mi basta avere delle risposte secche. Posto che il finanziamento per il porto è a titolarità regionale, nel senso che la fonte di finanziamento è la Regione Calabria, ma non è la Regione titolare del finanziamento, nel senso che non è la Regione a decidere i tempi, cosa che resta, giustamente, in capo all’ente beneficiario del finanziamento e cioè il Comune , posto che il sindaco ha firmato una convenzione con un cronoprogramma e posto che c’è un ritardo su questo cronoprogramma di circa 7 mesi, giorno più giorno meno, qualcuno può dire, non al consigliere Riccio ma alla città, se è stata avanzata alla Regione una richiesta di proroga motivata rispetto allo slittamento delle date previste? E se la risposta dovesse essere si, e la richiesta di proroga dovesse portare data antecedente alla mia richiesta, possiamo conoscerne i motivi? Date e numeri , questo chiediamo. E questo che non ci viene detto. Se poi dobbiamo accontentare il settore urbanistica, lo faremo volentieri, protocolleremo note e interrogazioni, quello che forse sfugge però è che l’amministrazione comunale non è il salotto di casa propria dove volendo si può nascondere la polvere sotto il tappeto. Dell’azione amministrativa non bisogna dar conto ai consiglieri in quanto tali, ma in quanto rappresentanti eletti dal popolo e quindi, per conto dello stesso, legittimati a chiedere spiegazioni nelle forme e nei modi che ritengono più consoni a rendere la loro azione, e quella dell’amministrazione il più trasparente possibile. Dopo di che se il sindaco ritiene, così come ha scritto il suo assessore nella nota, che gli eletti del civico consesso lo costringano a perdere del tempo prezioso per discutere del nulla, significa che ha ragione qualche collega nel dire che forse il primo cittadino di questa città non è Abramo, perché se lo fosse, lui per primo dovrebbe sentire l’urgenza di spiegare alla città, passo dopo passo, cosa accade su quei grandi progetti che sempre più assomigliano alle storie del libro delle favole”.

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