Catanzaro, Gallerie del S.Giovanni tra enogastronomia e cultura(VIDEO)

Il Comune mette a bando la gestione del servizio. Presentazione offerte sino al 5 agosto 


“Settembre poi verrà e senza sole“ cantava con fare malinconico Peppino Gagliardi. Ma per le Gallerie del San Giovanni settembre dovrebbe essere mese di pieno risveglio. Il Comune di Catanzaro ha messo a bando il servizio di “Percorso enogastronomico e culturale”. Se, come tutto lascia intendere, non ci saranno intoppi, l’iter, iniziato con la pubblicazione e che prevede il primo step il 5 agosto data di scadenza della presentazione delle offerte, si concluderà con la concessione della suggestiva area all’azienda, o all’associazione di aziende, che risulterà aggiudicataria. A illustrare il bando in loco sono stati l’assessore al Patrimonio Ivan Cardamone, il dirigente del settore Andrea Adelchi Ottaviano e il funzionario della Cultura Franco Megna. Come ha spiegato il vice sindaco Cardamone, lo spazio in questi ultimi due anni è stato egregiamente gestito dal settore cultura, ma mancava il secondo corno previsto dal piano di gestione, ovvero il percorso enogastronomico. Il Comune non può gestire direttamente il servizio, quindi ha ben pensato di offrirlo in concessione. La concessione durerà sei anni, con un valore complessivo di oltre 440mila euro. Il concessionario pagherà al  Comune un canone annuo di 11.770 euro, da scomputare nel servizio reso, fatta salva il pagamento di royalties nella misura del cinque per cento per le attività enogastronomiche e del due per cento per le attività di ordine culturale. Possono rispondere al bando aziende o gruppi temporanei titolari di partita iva, il che implica che dovrà trattarsi di aziende già sperimentate nei settori di competenza e che possono dare un contributo di creatività e di iniziativa. Lo spazio è quello sotterraneo delle Gallerie, quindi soggetto ai vincoli imposti dalla Soprintendenza. I due settori, patrimonio e cultura, vigileranno sulla qualità dei servizi offerti che essenzialmente prevedono la degustazione di piatti e prodotti con carattere di prevalente tipicità, distribuiti su una trentina di tavoli, con possibilità di intrattenimento e di piccolo spettacolo. L’enogastronomia non dovrà però avere preminenza sull’aspetto culturale, con un book shop e l’indizione di mostre a carattere temporaneo, presentazione di libri, conferenze e tutto quanto fa cultura. Lo spazio totale si estende su 760 metri quadrati, compreso lo spazio cucina già allestito nel quale si potrà cucinare di tutto, badando a non usare fiamme. È quindi il trionfo della cucina a induzione con la sconfitta della banana flambé.

Per terminare, questo bando inaugura per il Comune l’era della telematica in tema di appalti. Sarà tutto gestito per via elettronica, a prova di intrusioni malevole e tendenziose, con chiavi di accesso diversificate per Suac, responsabile unico del procedimento, commissione tecnica di valutazione, con passaggi trasparenti e pubblicazione immediata.  

Lello Nisticò