La diocesi di Lamezia Terme ha accolto nuovo vescovo Schillaci (VIDEO)

Meno gente del previsto. Ad ascoltare le esortazioni straordinariamente anche la terna commissariale in formazione completa

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    di Gianluca Gambardella
    A seguito dell’ordinanzione di ieri pomeriggio, Giuseppe Schillaci è ufficialmente il nuovo vescovo della diocesi di Lamezia Terme. Primo “miracolo” del vescovo Schillaci è quello di trovare ad aspettarlo la terna commissariale in composizione piena e di sabato, privilegio rarissimo dal loro arrivo a novembre 2017, anche se sono pochi i sindaci del lametino presenti (non più di una decina sui 25 attesi), con i 2 parlamentari D’Ippolito e Furgiuele seduti uno accanto all’altro nella fila opposta a quella delle forze dell’ordine.
    Nell’incontro avuto prima dell’inizio della cerimonia ufficiale con le istituzioni da corregionale di Schillaci, il presidente della terna commissariale, Francesco Alecci, decide di sottolineare al neo vescovo il terzo scioglimento del consiglio comunale e l’importanza della fede oltre che della legalità e sicurezza, fermo restando che le cerimonie religiose son tra le poche escluse dalle chiusure burocratiche comunali. Ma Alecci autopromuove l’operato della terna arrivando anche a parlare di «rispetto delle norme» ed «impegno costante in cui ogni giorno abbiamo messo la faccia», aspetti che però non vengono riconosciuti alla terna né dai cittadini né dai dipendenti del Comune in questi 19 mesi di polemiche, bilanci non approvati nei termini, ed ora anche paventato il rischio del dissesto finanziario. 
    Nelle prime esortazioni alle istituzioni il nuovo vescovo dà però prova di aver studiato il contesto in cui si sta andando ad insediare, parlando di solidarietà, giovani, fratellanza, equità ed uguaglianza, partendo però dal contrasto alla criminalità organizzata e la salvaguardia delle piccole comunità, appellandosi alla politica attiva che sia buona ed alta. L’incontro si chiude con la recita del padre nostro, mini pit stop per le interviste, e poi il via della celebrazione ufficiale. 
    Così dopo i saluti istituzionali nella sala “Giovanni Paolo II”, ed i riti esplicativi della liturgia dell’ordinazione, davanti la Cattedrale è avvenuto l’insediamento del vescovo con la “presa di possesso” della Cattedra, successivamente l’omaggio di obbedienza di alcuni rappresentanti del clero diocesano e religioso e del popolo di Dio, ma su Corso Numistrano le oltre 3000 sedie preparate per i fedeli giunti da tutto il lametino ed anche dalla Sicilia (diversi i pullman posteggiati nell’area mercatale di via Misiani, con in prima linea sotto il palco famiglia e parenti di Schillacci) son piene per meno della metà del percorso previsto (già dopo le prime sedie vicine ai due maxischermo la gente è rada), complice sia l’esposizione al sole (ma puntuale l’assistenza da parte dell’organizzazione anche nei rifornimenti di bottigliette d’acqua) che probabilmente la copertura in diretta televisiva ed internet prevista dall’organizzazione, anche se la vigilia non aveva lesinato online barlumi di hate speech anche verso l’evento religioso. 
    La diocesi di Lamezia Terme copre intanto 63 parrocchie, 8 vicariati, per una popolazione di 134.355 fedeli potenziali di cui circa la metà sarebbero solo quelli della città della piana, e già da domani Schillaci inizierà a visitare le prime chiese locali oltre che celebrare messa in Cattedrale.
    La celebrazione, animata dalla corale diocesana “Benedetto XVI” e l’orchestra della Diocesi di Lamezia Terme dirette dal maestro Sara Saladino davanti a vari sacerdoti provenienti dalla Calabria e dall’arcidiocesi di Catania e diversi vescovi, è stata presieduta dall’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina (che ricorda come «Cantafora aveva richiesto una reliquia di Sant’Agata, ma dalla diocesi di Catania ha ricevuto un nuovo vescovo»), con vescovi consacranti dal vescovo uscente Luigi Antonio Cantafora, ora amministratore apostolico della Diocesi di Lamezia Terme, e monsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro – Squillace. Sullo stesso palco presente anche un altro ex vescovo lametino, Vincenzo Rimedio, con così 3 generazioni di religiosi la cui storia è legata alla diocesi lametina in pochi metri.

     

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