L’OPINIONE L’Università non diventi terreno di scontro politico

L’approccio ai problemi deve essere costruttivo e commisurato alla loro complessità. L’intervento di Forza Italia non pare rispettare queste caratteristiche. E anche per questo non fuga il sospetto di mascherare altre finalità più politiche e meno accademiche

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    Prima che la polemica deflagri a livelli incontrollati o, ancora peggio, prima che scenda a livelli di pettegolezzo social orientato, occorre gridare forte un perentorio invito: l’Università della Magna Graecia non divenga preda delle malcelate intenzioni della politica cittadina. 
    Il documento firmato dal gruppo consiliare di Forza Italia Catanzaro è troppo irruento e diretto per passare inosservato. L’appiglio al basso posizionamento in una classifica che risponde a esigenze statistiche piuttosto che a parametri di valutazione scientifica, il raffronto improponibile con altra Università regionale che appartiene a dimensioni più rilevanti e di più longeva tradizione, la concezione proprietaria di una Istituzione che sebbene non possa appartenere solo a se stessa certamente non deve diventare bottino di guerra di cui riappropriarsi e in caso spartire, il richiamarsi a personalità storicizzate di indubbio valore per suscitare moti di facile consenso emotivo, sono tutti aspetti che suscitano perplessità. 
    Il livello scientifico, didattico e di ricerca di un Ateneo è cosa ben più complessa di un posto in classifica che indubbiamente non fa piacere, ma che non deve diventare motivo di pubblica ignominia. Anche perché basterebbe un confronto con analoghe classifiche “politiche”, quelle che misurano le performance amministrative delle città e quindi la valenza delle loro classi dirigenti per constatare che in ogni ambito di valutazione questa città – Catanzaro – , questa regione – Calabria – non è che navighino in acque tranquille e con il vento in poppa. Certo, sarebbe bello che accanto a una città che non funziona in nessuno modo, che ha una mobilità “amaccata”, un centro storico in dissolvimento coatto, una crisi demografica evidente eccetera, si ergesse un ateneo degno delle Ivy League americana. 
    Ciò di cui sopra, non vuol significare che non occorra preoccuparsi per il mancato accreditamento delle Scuole, o per l’inefficiente osmosi tra tessuto urbano e campus universitario. Ma l’approccio ai problemi deve essere costruttivo e commisurato alla loro complessità. L’intervento di Forza Italia non pare rispettare queste caratteristiche. E anche per questo non fuga il sospetto di mascherare altre finalità più politiche e meno accademiche. 

    Lello Nisticò

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