L’ANALISI: Bene il Vescovo su grave povertà. Ora segua azione concreta

L'intervento di Miro Grisolia per catanzaroinforma.it: 'Non solo grandi gesti o scelte di rottura epocali, ma anche azioni più modeste e quotidiane, come gestire in modo più rigoroso fondazioni o altri organismi gestiti da rappresentanti della chiesa anche in questa città'

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    Riceviamo e pubblichiamo a seguire l’analisi di Miro Grisolia

    Ho letto il recente intervento dell’Arcivescovo Bertolone. L’Arcivescovo ci ricorda che la povertà, nelle sue molteplici forme, non va in vacanza. E’ ampiamente noto che in questo ambito la Calabria raccoglie numerosi primati. Assumendo toni meno reverenti rispetto a quelli usati da Franco Cimino, mi chiedo quale possa essere un’efficace e non retorica via d’uscita da questo stato di cose.

    La meditazione, la contemplazione per accumulare energia interiore? Non c’è dubbio che aiutino e che non ve ne sia particolare abbondanza da queste parti: non servirebbe forse anche qualcos’altro, magari proprio da parte della chiesa? Non penso soltanto alle evitabili ostentazioni di ricchezza – che pure non mi sembrano essenziali, anzi – ma all’aprire le porte alla povertà in modo fattivo. La chiesa ha tutte le risorse – materiali, sociali, simboliche – per intervenire e modificare la realtà. Non ho in mente soltanto grandi gesti o scelte di rottura epocali, ma anche azioni più modeste e quotidiane, come gestire in modo più rigoroso fondazioni o altri organismi gestiti da rappresentanti della chiesa, anche in questa città.

    Non esistono solo i disoccupati poveri, ma anche i nominalmente occupati e ugualmente poveri, perché incapaci di far fronte alle esigenze della vita contando solo sul proprio stipendio. Ecco, forse pagare puntualmente gli stipendi di chi lavora in tali organismi e fondazioni potrebbe essere un piccolo ma concreto gesto proprio in direzione della lotta alla povertà. La Parola ed il magistero della chiesa, certo, ma sarebbe opportuno associare ad esse azioni conseguenti. 

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