Il Frac Festival sposa il centro storico con ospiti internazionali

Dal 9 all'11 agosto il Complesso monumentale del San Giovanni sarà lo scenario di eventi legati alla musica e all'arte più in generale

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    Dopo lo straordinario successo conquistato lo scorso anno nella suggestiva Villa Margherita, il 9-10-11 agosto torna, per la sua V edizione, il FRAC – Festival di Ricerca per le Arti Contemporanee: una realtà che continua a distinguersi su scala nazionale per la sua proposta unica e coinvolgente, la quale vede protagonista la musica – nuova, fresca, sperimentale – e la dimensione delle arti visive e performative, dando vita ad un festival esclusivo proprio grazie alla sua particolare natura ibrida.

    Lo scenario che ospiterà il festival sarà il Complesso Monumentale del San Giovanni di Catanzaro: raggiungeranno il pieno centro storico ospiti internazionali dalla portata di Theo Parrish (dj e produttore di Detroit riconosciuto dal mondo intero per il suo modo unico di fare musica techno, grazie alle contaminazioni di groove, jazz e soul) e Lee Fields, con i suoi The Expression al seguito, famoso “ambasciatore” americano di musica funk, soul e rhythm & blues.

    “Memorie dal futuro” è il titolo di questa nuova edizione, titolo che aspira a sottolineare l’importanza di quel sottile ma solidissimo fil rouge che c’è tra i ricordi dettati da esperienze, vissuti, legami e il futuro, che in qualche modo verrà determinato da quella sorta di costrutto intimo e personale che inevitabilmente si definisce, col passare del tempo, in ognuno di noi.

    D’altronde, anche le protagoniste indiscusse del festival (musica e arte) non restano immuni agli effetti del tempo: è grazie all’eredità del passato che entrambe possono diventare altro, evolversi e contaminarsi, raggiungendo risultati finora sconosciuti ma allo stesso tempo insiti di un’ineluttabile risonanza proveniente dall’antico.

    Il FRAC si rivela essere allora un buon punto di partenza per la ripopolazione del centro storico, motivo di aggregazione e condivisione sociale, ma anche e soprattutto, percorso di rielaborazione e rivalutazione del patrimonio culturale calabrese e catanzarese: è dunque necessario ripartire dalle nostre radici per affrontare con creatività e determinazione il futuro che ci attende.

    Manuela Maruca

     

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