Bosco: Cz Servizi riconosca adeguata retribuzione ai dipendenti

Svolgono mansioni ben superiori rispetto a quelle previste nei rispettivi contratti

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    Dichiarazione del consigliere comunale Gianmichele Bosco (Cambiavento):

    “I lavoratori hanno diritto a vedersi riconosciuta pari dignità sociale e per garantire ciò è necessario che il salario percepito sia proporzionato alle mansioni effettivamente svolte. Non è esente da questo principio costituzionalmente garantito la Catanzaro Servizi. Da mesi ormai, insieme ad altri esponenti dell’opposizione, finanche attraverso il deposito di esposti all’Ispettorato del Lavoro e a mezzo stampa, denunciamo che i lavoratori della partecipata del Comune di Catanzaro svolgono mansioni ben superiori rispetto a quelle previste nei rispettivi contratti, e per tale ragione non riconosciute. Da allora nulla, o quasi, è cambiato. Infatti, proprio sulla scorta di questi principi ho ritenuto doveroso interrogare, nelle scorse ore, il primo cittadino per chiedere delucidazioni sui criteri utilizzati dalla partecipata del Comune nella gestione dell’avanzamento di livello dei dipendenti. La Catanzaro Servizi si deve necessariamente adoperare per riconoscere il livello adeguato e veritiero rispetto alle mansioni effettivamente svolte. È inammissibile poter continuare ad accettare il permanere di una simile penalizzazione per i lavoratori, oltre a configurarsi una situazione di potenziale illegittimità. Non proprio il massimo per un Ente pubblico. Nessuno può e deve dormire sonni tranquilli sapendo che ci sono dipendenti che vengono sottopagati e che per vedere riconosciuti i propri diritti siano costretti a rivolgersi ad un legale, che dovrebbe essere l’extrema ratio. Pare essere stato sconfessato quel principio secondo il quale il contraente debole (ossia il lavoratore) debba essere più tutelato rispetto al contraente forte (il datore) che è già in re ipsa tutelato. Ricordiamo al primo cittadino ed all’amministratore della Catanzaro Servizi, uomo di sua espressione o comunque di un suo fedelissimo, che l’adeguata retribuzione è un diritto costituzionalmente garantito e pertanto esigiamo che si adoperino in tal senso. Nessun favore, nessuna cortesia ma solamente il riconoscimento di quanto dovuto”.

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