Primo approccio operativo con i Cis

Abramo ha convocato in Provincia forze sociali, categorie produttive e ordini professionali. Adesso l’incontro con i sindaci, poi a settembre Invitalia

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    di Lello Nisticò

    Il ministro Barbara Lezzi, con la sua proposta dei Contratti istituzionali di sviluppo, ha fatto irruzione con fulminea grazia nel sonnolento programma estivo della Catanzaro che valuta, rapporta, decide. Quel penultimo giorno di luglio, in Prefettura, «ci ha spiazzato», per dirla con Raffaele Mammoliti, segretario Area Vasta Cgil: «Appena seduta ci ha detto, qui ci sono i soldi, presentate i progetti e le cose si fanno». Per dirla con il sindaco e presidente Sergio Abramo «con il ministro Lezzi abbiamo fatto una figuraccia, perché le altre Regioni hanno già speso o sono in procinto di spendere parecchi miliardi di euro, la Sardegna con 155 progetti, la Puglia addirittura con 185. La Calabria si è presentato con uno solo che riguarda la Provincia e la città di Cosenza, che è stato anche bloccato». Occorre recuperare. Per questo Abramo ha convocato il tavolo istituzionale che si è riunito nella sala giunta della Provincia. Il tavolo è d’autore, frutto dell’estro del compianto Mendini. Speriamo che abbia ispirato fantasia e lampi di genio ai convenuti che erano tanti e tutti titolati.

    Li elenchiamo secondo quanto riporta la nota dell’ufficio stampa della Provincia: Daniele Rossi (Camera di Commercio), Aldo Ferrara (Confindustria), Dario Lamanna (Confindustria), Luigi Alfieri (Ance), Antonio De Marco (Autorità urbana), Giovanni Laganà (dirigente Lavori pubblici Comune di Catanzaro), Giuseppe Lonetti (dirigente Urbanistica Comune di Catanzaro), Pietro Falbo (Confcommercio), Eros Corapi (Fondazione Architetti), Stefania Oliverio (Confesercenti), Giuseppe Macrì (Ordine Architetti), Gerlando Cuffaro (Ordine Ingegneri), Antonino Renda (Inar Sviluppo), Francesco Mingrone ( Cisl), Raffaele Mammoliti (Cgil), Francesco Curcio (Parco Sila), Carmine Lupia (esperto di Politica ambientale). Manca nell’elenco Sergio Abramo, ma era pleonastico aggiungerlo. Perché, come è stato ampiamente riconosciuto, è stato più che lesto a prendere la palla in balzo e portarla direttamente sul campo di gioco, invitando tutti a tirare un calcio.

    L’impressione è che i giocatori non hanno ancora le idee chiare. E allora occorre prima studiare, e intendere bene cosa voleva dire il ministro quando diceva che non servono programmi già portati all’attenzione delle autorità di spesa, non servono programmi infrastrutturali perché a quelli già pensano altri strumenti più capienti, non servono progetti sponda perché neanche verranno presi in considerazione, non serve invocare l’aiuto del privato perché tutto sono i Cis meno che obbedienza al mantra del miracoloso accordo pubblico-privato. Da qui la proposta, insieme umile e furba, di Abramo: affidiamoci a Invitalia, il cui Ad Arcuri, presente in prefettura, guardando negli occhi gli astanti ha chiesto, testuale: «Ma voi, lo volete lo sviluppo?» Intendendo dire che questo è il momento buono. E allora, primum studiare. Abramo, per dire il vero, ha portato una cartelletta con i primi rudimenti. Una base di partenza intorno alla quale si è sviluppato il confronto. Qualcuno aveva già qualche idea. Mingrone della Cisl, per esempio, aveva anticipato che gli sarebbe piaciuto un Cis denominato “Mare pulito”: i turisti scelgono la meta per le sulla base della Bandiera blu, quindi un bel bandierone blu che coprisse tutti gli 800 chilometri di costa della Calabria sarebbe attrazione per grandi strutture alberghiere turistiche, potenziando un settore importante in un territorio che ha fame di lavoro. «La depurazione – sostiene Mingrone – è un problema che va affrontato in maniera sinergica e strutturale. Quindi un Cis “Mare pulito” potrebbe avviare le vere opportunità di crescita, di sviluppo e di lavoro». Anche Sergio Abramo un’idea ce l’ha. Non vorrebbe anticiparla, ma non riesce a trattenersi: «Noi pensiamo prevalentemente al Centro storico. Però deve essere un progetto strategico, che non riguardi soltanto il recupero del Centro storico, ma che strategicamente possa servire anche per i comuni dell’hinterland. Ci deve essere una strategia chiara, anche perché fa premio in caso di graduatoria, non voglio anticiparla per motivi di opportunità, però una cosa è certa, verrà sicuramente denominata Progetto “Catanzaro Capoluogo della Regione”». Anche per questo, nei prossimi giorni, come presidente della Provincia, convocherà i sindaci «per avvisare che tutte le Amministrazioni hanno possibilità di presentare progetti così come hanno fatto tante città capoluogo con l’hinterland dei comuni limitrofi». Riunione interlocutoria, quindi. Abramo attende proposte concrete, e veloci. Alla fine, fa sapere che «dopo la pausa estiva, anche sulla scorta delle proposte che perverranno dai presenti alla riunione di oggi, sarà mia cura contattare l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri».

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