Stabilimenti balneari: ‘Estate positiva ma serve sinergia vera’

De Fazio (Fiba Confesercenti): 'Nel quartiere Lido è andata meglio rispetto all'anno scorso. Depuratore? Disagi contenuti da soluzioni tampone ma emergenza va risolta'

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    Si può dire conclusa, o quasi, la stagione estiva per gli stabilimenti balneari della costa catanzarese, perché se da un lato l’estate astronomica non è ancora terminata, dall’altro il maltempo degli ultimi giorni ha accelerato i lavori di chiusura di molti lidi. E’ giunto così il momento di un bilancio per gli imprenditori locali che lavorano in uno dei settori turistici dal grande potenziale ma non senza difficoltà, perché devono fare i conti con l’instabilità climatica, il breve tempo a disposizione delle imprese a carattere stagionale, il flusso di turisti e visitatori. “Quest’anno l’estate ha avuto un esordio fresco – ha esordito Anna De Fazio presidente provinciale FIBA- Confesercenti – A causa del clima a maggio ancora non si riuscivano a portare a termine i lavori necessari per il riavvio degli stabilimenti balneari e per questo c’era un pò di preoccupazione. Fortunatamente poi il clima è stato molto favorevole – ha proseguito –  Il periodo di maggior lavoro, anche per il 2019 è stato quello a cavallo di Ferragosto. Nonostante la temperatura favorevole luglio è trascorso in modo non eccellente.”

    Un lasso di tempo molto ristretto di lavoro intenso, un paio di settimane al massimo, su un arco temporale che potenzialmente è molto più lungo ma tutto sommato il bilancio per gli operatori non è negativo: “Di certo rispetto alla scorsa estate, che si ricorda freddina, si registrano dei dati positivi. Si è visto qualche ‘turista propriamente detto’ ma una rondine non fa primavera. Le alte percentuali di clienti sono ancora da attribuire alle presenze  locali e dei turisti di ritorno. Si è ancora lontani per dare alla Marina di Catanzaro l’appellativo di zona turistica – dicono, mentre sugli eventi organizzati nel quartiere Marinaro aggiungono  – Chi non fa non sbaglia, ben vengano le azioni volte ad attrarre visitatori nel nostro comprensorio, nel modo diretto o indiretto di certo portano benefici. Se però fossero state condivise anticipatamente con gli operatori che quotidianamente agiscono sul territorio, forse se ne sarebbero potute  sfruttare al meglio le potenzialità.” Più sinergia tra operatori locali e amministrazioni avrebbe certamente portato maggiori risultati e magari anche nel lungo periodo, è infatti attraverso la collaborazione che si raggiungono risultati più soddisfacenti ed è attraverso il confronto che possono farsi avanti le esigenze e le aspettative di tutti.

    E sul fronte depuratore? L’estate come possiamo ben ricordare è iniziata in piena emergenza, tra cattivo odore e proteste da parte di cittadini ed imprenditori. Come ha influito la questione sulle attività balneari? “Non serve nascondersi dietro ad un dito, il problema depuratore esiste e crea danni a trecentosessanta gradi – ha precisato FIBA – Qualche operatore è stato maggiormente penalizzato ma in generale gli episodi di criticità sono stati piuttosto contenuti, grazie ai tempestivi interventi di soluzione tampone da parte dell’Amministrazione. Ma su questo tema è inaccettabile rimanere sempre in situazione di emergenza – ha proseguito – Non si capisce come mai il problema torna in mente sempre alle porte della stagione estiva, di fatti gli effetti negativi ci sono per tutti tutto l’anno. Perchè non pensare ora a pretendere la predisposizione di  una soluzione efficace e definitiva?” Quello del depuratore rimane dunque un grande limite a cui si sta cercando di mettere fine, si spera, proprio come chiedono gli operatori, in modo efficace e definitivo. E sulle aspettative per la prossima stagione estiva FIBA conclude: “Molteplici sarebbero le azioni da mettere in pratica e tante volte sono state elencate, tuttavia se si riuscisse a creare una sinergia vera e trasparente con le istituzioni, volta a promuovere il nostro territorio, tale da renderlo accattivante e attrattivo per chi di Catanzaro non è, si giungerebbe a metà dell’opera e forse anche di più.”

    Maria Teresa Rotundo
     

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