Celia: ‘Le battaglie politiche per Catanzaro non siano clientelari’

Il consigliere di Fare per Catanzaro: 'Sulla questione della stazione di Sala serve mettersi insieme e andare alla Regione' 

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    “Ad ogni campagna elettorale, in ogni comizio politico o semplicemente incontrando i cittadini, anche attraverso l’uso dei social, ogni consigliere comunale, o candidato ad esserlo, rivela la propria ricetta per lo sviluppo e la crescita della città. Poi, però, il massimo dello sforzo lo si fa per il proprio quartiere di residenza, trasformando il voto di ogni cittadino in mezzo clientelare”.

    E’ questa la riflessione del consigliere comunale di Fare per Catanzaro, Fabio Celia, che affronta nel suo ragionamento il degrado della ex stazione di Catanzaro, nel quartiere Sala, come simbolico del degrado generale nel quale è piombata la città. Ventotto associazioni chiedono da tempo che il treno ripassi da Sala, con approvazione ricevuta da sindaco Abramo e assessore regionale Musmanno, ma la zona resta nelle condizioni precarie dell’abbandono.

    “Noi politici – continua Celia – dobbiamo dare una risposta concreta e definitiva. E’ palese come la città stia morendo e non riesca a rappresentare con onore il ruolo di capoluogo della Calabria. Da politico, chiedo a tutta la politica, di ogni schieramento e partito, di assumersi reali responsabilità in merito e di dimostrarsi all’altezza di poter ricevere la fiducia dei catanzaresi. Se davvero si vuole lo sviluppo e la crescita del capoluogo di regione – afferma ancora Celia – dobbiamo dimostrarlo, senza più alibi e giustificazioni. Ci si unisca tutti, in primis noi consiglieri comunali, sindaco e giunta, e si vada insieme dalla Regione per far valere il diritto ad essere capoluogo della Calabria. E successivamente si arrivi uniti assieme ai rappresentanti regionali al Governo, laddove si fa valere il peso di una città. Ci sono realtà territoriali che godono dall’essere amministrati da politici lungimiranti e davvero interessati alla crescita delle loro città. Catanzaro, invece, è quel che è, proprio perché è specchio riflesso del mediocre livello della politica locale. Fino ad oggi è stato così, ma ora o si cambia o si è finiti.

    I catanzaresi – ribadisce Celia – vogliono una città diversa. Soffrono da decenni per gestioni parziali e spesso fallimentari della cosa pubblica. Magari il sindaco Abramo e l’amministrazione tutta rivendicano buoni risultati, ma se ci sono giungono così sporadici da non compensare la quotidiana precarietà vissuta dalla città in numerose circostanze e dalle emergenze diffuse in più settori. Questo perché, per mio modesto parere, la politica è da anni troppo divisa e aspramente in lotta, troppo concentrata a spartire poltrone e privilegi. I politici spesso combattono per questi obiettivi. E allora, con buona volontà e con spirito di appartenenza, i politici locali della città si uniscano e portino avanti un’unica battaglia comune. Questa – conclude Celia – è secondo me la vera sfida da vincere, ma non è difficile farlo. La passione di ogni politico dovrebbe focalizzarsi su di una sola ambizione, quella di restare nella memoria indelebile del suo tempo. Ogni ambizione diversa conduce alla mediocrità e produce danni enormi, come quelli che Catanzaro oggi vive ed ai quali buona parte dei catanzaresi sembrano essersi rassegnati”.

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