I genitori: ‘Da Centro Prisma di San Sostene massima professionalità’

"L'associazione coivolta in una indagine della Gdf I genitori sono convinti che le ragioni degli indagati avranno la meglio"

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    Non ci stanno i genitori degli ospiti della struttura del Centro Prisma di San Sostene, coinvolto in un’indagine della Procura di Catanzaro.”Gli amministratori della Onlus sono stati sempre disponibili con tutti noi e hanno lavorato sempre con grande professionalità e correttezza”. – si legge in una lettera inviata in redazione

    Insomma, quell’accusa non la accettano e ci tengono a far sapere che “i nostri figli stanno benissimo al Prisma. Crediamo nella onestà di chi la gestisce e per questo vogliamo dire che non crediamo assolutamente alle accuse mosse”. 

    Il centro, del resto, lavora da molti anni sul territorio ed è portavoce di numerose istanze ed iniziative che servono a costruire un futuro migliore ai ragazzi diversamente abili. 

    La sua agenda è ricca di manifestazioni che tutelano il diritto alla felicità e ad una vita migliore. 

    Per questo motivo, i genitori rilanciano: “Quotidianamente verifichiamo quanto la vita dei giovani sia migliorata, grazie al lavoro costante e puntuale che viene svolto nel centro. Noi non possiamo fare altro che ringraziare chi si impegna tutti i giorni all’interno della struttura. Perché lo fanno con amore, dedizione e passione. Hanno a cuore il loro futuro. E sappiamo distinguere bene chi, in questo campo, svolge bene il suo lavoro”. 

    Altro che truffa e malversazione a danno dello Stato: “Tutto il contrario- dicono- noi vediamo solo tanto sacrificio, quotidiano e fatto con il cuore. Noi vediamo con i nostri occhi la qualità dei servizi. E sono eccellenti, straordinari. Non si tratta esclusivamente del semplice rapporto tra operatore e utente, ma di un vero e proprio affetto che gli amministratori hanno nei confronti dei nostri ragazzi”. 

    Ecco perché i genitori sono convinti che le ragioni degli indagati avranno la meglio. Rigettando così ogni accusa e ponendo fine ad una vicenda giudiziaria che li ha visti coinvolti ma che, a detta dei genitori, non scalfisce minimamente l’importante lavoro sociale che svolgono all’interno del territorio. Con la sola finalità, appunto, di fare del bene.

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