Abramo incontra i precari del Pugliese, domani Commissione a Reggio

Occorre portare all’attenzione dei consiglieri regionali la proposta elaborata in accordo con il dipartimento Sanità, prima del passaggio in Aula

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    di EllennE

    I luoghi della politica, oltre che avamposti decisionali, diventano talvolta occasioni di incontro positivo e propositivo. Nelle ormai settimanali peregrinazioni, i precari del Pugliese in licenziamento o già licenziati stamattina erano di scena in piazza Rossi, davanti il Palazzo della Provincia. Come da prassi, protestano, innalzano striscioni, dibattono tra di loro, supportati come sempre dall’Usb. Sul loro futuro immediato e a medio termine. Passa di lì, non certo per caso, il sindaco e presidente Abramo. Si ferma, da parola nasce parola, i precari e il sindaco salgono in sala Giunta. Fanno il punto della situazione. Domani a Reggio Calabria si riunisce la seconda commissione, Sanità, presieduta da Michele Mirabello.

    I precari sono intenzionati a raggiungere palazzo Campanella, e adottare il loro pressing anche in quella sede. Per comprendere l’importanza della seduta occorre riavvolgere di qualche giorno il nastro. Dopo lo stop alla riammissione dei precari già licenziati imposto dalla lettera del commissario Cotticelli alla direzione generale del Pugliese, la politica cittadina e regionale si era data da fare. Il sindaco Abramo, scartata la prima ipotesi di un’ordinanza sindacale che in nome dell’emergenza sanitaria avrebbe consentito la proroga del periodo di lavoro – sarebbe stata di facile e immediata impugnazione – si era messo in contatto con il dg Sanità regionale Antonio Belcastro e il delegato Franco Pacenza per trovare una soluzione normativa, sentito anche il presidente Oliverio. Una via possibile sarebbe stata individuata in una disposizione del Consiglio regionale che proroghi il lavoro dei precari in sanità, non solo del Pugliese ma dei tanti ospedali in analoghe ambasce, quanto meno per qualche mese. Il tempo di consentire i contatti, e le iniziative adeguate a risolvere definitivamente la spinosissima questione. Insomma, occorre guadagnare tempo. Per potere spostare la trattativa a Roma, con il nuovo governo, il nuovo ministro, la nuova atmosfera politica. Come farlo è ancora oggetto di studio. Sarebbe possibile, a detta di esperti, un prolungamento degli effetti della legge Madia, che consentiva l’immissione in ruolo dei dipendenti con più di 36 mesi di anzianità lavorativa.

    Ma questo è un discorso di medio termine. Più immediata la scadenza di domani. Perché una disposizione del Consiglio regionale, anch’essa non immune da impugnazione ma con tempio più cospicui, ha bisogno di essere prima portata e discussa in Commissione. Occorre che qualcuno la presenti. Su questo, sperando vivamente nella condivisione di tutti i consiglieri regionali, potrebbe incaricarsi uno dei componenti catanzaresi della Commissione, subito interpellato. La discussione, da domani, inizia ad allargarsi. Buon segno. I precari incrociano le mani, e si organizzano per la trasferta di domani a Reggio.

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