Tra calcio e politica domani Viterbo caput Calabriae

Il Catanzaro impegnato allo stadio Rocchi. Nella stessa città Tajani dirige un appuntamento di Forza Italia. A pochi giorni da alcuni...refusi

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    di Lello Nisticò

    Viterbo caput Calabriae. Le strane coincidenze astrali talvolta convergono a formare un nucleo compatto di corrispondenze che generano eventi inattesi. Questo è come la racconterebbe Renato Zero. Detto in due parole spicce, guarda un po’ la combinazione. Domani al Rocchi di Viterbo si gioca l’atteso match del girone C di Serie C tra la Castrense e il Catanzaro.

    Ma da ieri sempre a Viterbo Antonio Tajani sta tenendo il tradizionale appuntamento di Forza Italia con il quale facendo finta di parlare d’Europa rinsalda i collegamenti con il territorio e con il partito di cui  è vicepresidente.

    Tutti gli indizi lasciano intendere che qui, alla convention intitolata “L’Italia e L’Europa che vogliamo” convergno gli esponenti di grado più alto o attualmente più esposti di Forza Italia calabrese. Con ciò intendendosi perlomeno Mario Occhiuto, Sergio Abramo e gli sponsor dell’uno e dell’altro. Con netta prevalenza numerica a favore del primo: Mimmo Tallini, Jole Santelli, Roberto Occhiuto.

    Oggi pomeriggio il programma prevede che i sue sindaci, uno dopo l’altro, relazionino sugli impatti delle politiche UE sulle rispettive città. Dovrebbero parlarne ambedue in termini positivi, poiché senza la sponda dei fondi europei non avrebbero realizzato neanche un decimo di quanto vantano per le rispettive comunità. Ma questo è un altro discorso, e non è quello che qui interessa. Il fatto sostanziale è che a chiudere la kermesse domani arriva Silvio Berlusconi. Dal quale tutti attendono qualche parola chiarificatrice sulle scelte da fare nelle regioni in cui si vota, da qui alla primavera del 2020. In rapida successione: Umbria, Emilia Romagna, Calabria, Toscana, Campania. È una sorta di domino, in cui ciascuna tessera è collegata all’altra con il rischio che sbagliando la posa di una si rischia di sparigliare tutto il mazzo.  

    A scanso di equivoci, occorre inquadrare tutto nella giusta prospettiva. Non è solo Forza Italia di Calabria ad avere problemi in questo momento. Forza Italia è tutto un problema in tutta Italia. Appannamento della leadership di Berlusconi, calo di consensi ovunque, barracuda Renzi e squalo Salvini in agguato a sinistra e a manca per fagocitare dubbiosi, Carfagna a cena e Toti a pranzo. E tutti i problemi convergono a Viterbo.

    Per la qual cosa, causa ingorgo, è molto probabile che tutto venga rinviato. Per quanto ci può riguardare, è verosimile che Occhiuto chieda garanzie soprattutto dopo i refusi volontari o meno di Tajani sul Giornale che davano per assodato la Calabria in quota Lega.  Come è verosimile che Abramo esca definitivamente allo scoperto e metta sul piatto la sua candidatura. Sempre se ci sarà tempo da parte di Tajani e di Berlusconi ad ascoltare istanze, alternative, lagnanze non solo calabresi ma di ogni dove. Neanche a farlo apposta a pochi chilometri di distanza, sull’Isola Tiberina, si svolge la festa dei giovani di Fratelli d’Italia, Atreju. Giorgia Meloni non si è ancora pronunciata, ha detto di attendere qualcosa dall’incontro previsto martedì con Salvini e Berlusconi. C’è chi è pronto a scommettere che l’ipotesi Wanda Ferro in Calabria non sia stata per nulla messa in soffitta, e che in caso di insanabile contrasto in casa FI si aprano per lei possibilità finora sotto traccia. Tutto quanto nella considerazione che vincere in Calabria, come altrove, sia vincere abbastanza facile se il centro destra si presenta compatto.

    Altrimenti, tutto viene rimesso in discussione. Altrimenti, domani a Viterbo può risultare appropriato il vecchio distico: se il candidato del tuo cuore ha vinto, brinda con il Catanzaro. Se ha perso, consolati con il Catanzaro.

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