Marca, inaugurata ieri ‘Bertozzi & Casoni- Terra!’ (foto) foto

Ai visitatori della mostra sarà possibile apprezzare opere di diversi formati, quasi tutte di recente lavorazione

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    Potrà essere visitata fino al 20 novembre la mostra “Bertozzi & Casoni – Terra!” al Museo Marca. Inaugurata ieri sera, l’esposizione è costituita da 30 opere in ceramica policroma dislocate al primo piano della struttura di via Alessandro Turco, di Giampaolo Bertozzi e Stefano Dal Monte Casoni, tra i più importanti e riconosciuti maestri della scultura ceramica contemporanea, alla loro prima volta in Calabria, ospiti della Fondazione Rocco Guglielmo e dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro, con una personale curata da Michele Bonuomo. Proprio il curatore, insieme al direttore artistico del Marca Rocco Guglielmo, a Domenico Piraina componente del Comitato scientifico della mostra, direttore di Palazzo Reale e dei Musei scientifici di Milano, insieme all’artista Bertozzi ha introdotto l’esposizione al numeroso pubblico presente al taglio del nastro.

    Ai visitatori della mostra sarà possibile apprezzare opere di diversi formati, quasi tutte di recente lavorazione – alcune realizzate appositamente per la mostra catanzarese –, «di una bellezza e di una perfezione inequivocabili, da cui emerge come la ricerca artistica del duo è andata affinandosi nel tempo», ha avuto modo di dire il direttore Guglielmo. Soggetti rappresentati sono avanzi di banchetti, rifiuti, lattine, scatoloni, fiori, animali, tutti elementi della vita quotidiana smembrati e assemblati nuovamente, in una sorta di natura morta in bilico tra surrealismo compositivo e iperrealismo formale. «Gli strani scarti di Bertozzi & Casoni – ha affermato ancora Guglielmo -, vengono deposti senza cura apparente, divenendo simboli, tracce di un’assenza che attivano la memoria. Terra! Parla di decadenza ma anche di rinascita, attraverso un immaginifico dialogo con il passato in chiave contemporanea decisamente originale».

     

     

    «Attraverso la ceramica – ha confermato il curatore Bonuomo -, Bertozzi & Casoni restituiscono agli oggetti una nuova esistenza, donando loro una sorta di nuova vita “eterna”». «La bellezza è tale se riesce a fermarsi nel tempo. Quello che fanno Bertozzi e Casoni è di interpretare perfettamente il nostro tempo fatto di frammentazioni e durezze, proiettandolo nel tempo dell’arte. Ma se nel passato l’idea e il mito della bellezza hanno trovato sostanza nei canoni formali e teorici della classicità – ha aggiunto -, oggi gli stessi vanno individuati e ridefiniti in un’idea prodotta da instabilità e sconnessioni, da contrasti estremi e vertiginosi dovuti a mutamenti sociali, politici, economici e scientifici. Questa realtà ha l’urgenza di trovare una forma di bellezza anche in una quotidianità fatta di scarti e di accumuli caotici di cose e passioni».

    Attraverso l’arte ceramica, che più di tutte le altre discipline coniuga l’azione simultanea dei quattro elementi – aria, terra, acqua e fuoco -, avviene la trasformazione in bellezza e in materia d’arte di Bertozzi & Casoni «dei rifiuti più ripugnanti abbandonati in una discarica o delle scintillanti confezioni accumulate negli scaffali di un supermarket», afferma Bonuomo nel catalogo della mostra.

     

     

     

    Un ringraziamento particolare, non solo agli organizzatori, ma anche «al team, alle persone che ci seguono che sono un riferimento», lo ha riservato lo stesso Bertozzi. «Abbiamo scelto trenta lavori del nostro percorso stilistico che rappresentano il nostro universo – ha affermato -, credo che sia un buono spaccato di circa quaranta anni di lavoro. Vi invito a visitare la mostra e decidere voi sul risultato, noi ci abbiamo messo tutto. Spero vi piaccia».

    Sulla ceramica, soprattutto, e sulla lavorazione della terra, poi cotta, come prima forma di arte, si è soffermato Domenico Piraina: «Sono molto compiaciuto di questa mostra. E’ pure l’occasione per riscoprire le straordinarie analogie tra queste opere e la lavorazione della ceramica che si fa in Calabria. Pensate a Seminara o a Squillace – ha riportato come esempi -, esiste una tradizione radicata che fa da ideale collegamento con la mostra».

    Terra! «è un evento senza parole per riflettere sul mistero che ci attende, una mostra visionaria, provocatoria, una grande occasione che arricchisce la proposta culturale della nostra Città», è la sintesi di Rocco Guglielmo.

     

     

    Carmen Loiacono

     

     

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