Festival d’Autunno,serata in villa Margherita (video)

Apertura in grande stile prima del concerto che aprirà il cartellone al Politeama sabato prossimo con Luca Carboni

Più informazioni su


    Da Gino Paoli a Tenco e De Gregori, passando per Fossati, Battiato, Dalla, finendo con Samuele Bersani e Niccolò Fabi. E’ stato un ricco percorso quello proposto ieri sera nella straordinaria cornice di Villa Margherita dal Festival d’autunno. Secondo appuntamento in programma, dopo l’anteprima dedicata ai cinquanta anni di Woodstock, primo della sezione degli eventi collaterali, l’incontro “Il canone dei cantautori: viaggio nella migliore canzone d’autore italiana” ha avuto come condottiero il critico musicale Paolo Talanca. Il direttore artistico del Festival, Antonietta Santacroce, ha scelto di farlo affiancare nel mare di testi e musiche da una “squadra” di voci giovanissime: Maria Carmen Mendolia – accompagnata alle tastiere da Domenico Ciambrini -, Flavia Critelli, Nicolò Fulciniti e Noemi Talarico – accompagnata alla chitarra da Fabrizio Rotundo -, tutti tra i partecipanti delle varie edizioni del format televisivo Eight Stars di CatanzaroInforma, hanno interpretato brani esemplari di quanto illustrato da Talanca, contribuendo alla riuscita di quella che è stata a tutti gli effetti una lezione-concerto.

    In apertura, lo scrittore e saggista, anche giurato del Premio Tenco, proprio per far capire la direzione che avrebbe preso di lì a poco la serata, ha prima di tutto fatto una distinzione tra la canzone commerciale e la canzone d’autore: la prima è legata a finalità meramente discografiche, di vendita, la seconda nasce come necessità poetica dell’artista. Talanca ha quindi diviso il percorso temporale in tre ideali tranche. A gettare idealmente le basi della canzone d’autore, il critico del Fatto quotidiano ha indicato come artefice la scuola genovese, quella di Gino Paoli, Tenco e De André per intenderci – e qualcun altro, ma ieri ci si è soffermati su di loro -, e l’intuizione, di Tenco, che i testi dovessero veicolare messaggi importanti. “Il cielo in una stanza” di Paoli ha così aperto la serie di brani, non solo raccontati, ma anche cantati. Sono seguite “Una lunga storia d’amore”, sempre di Paoli, “Mi sono innamorato di te” di Tenco. Quindi è stato il turno della seconda macro tranche autorale, quella che conta De Gregori, rappresentato da “Alice”, Dalla con “Anna e Marco”, Fossati con “La costruzione di un amore” e “C’è tempo”, Battiato con “La cura”, trovando spazio anche per un “outsider”, Vasco Rossi. «Negli anni ’80 c’è stata l’esigenza di creare qualcosa di più impatto», ha spiegato Talanca, un qualcosa che arrivasse subito anche a discapito della grammatica italiana. Ecco allora “Vita spericolata”. A chiudere l’incontro, la terza generazione di cantautori, quelli più contemporanei potremmo azzardare, Samuele Bersani e Niccolò Fabi: le loro “Giudizi universali” e “Costruire” hanno chiuso in bellezza la serata, capolavori che dimostrano come gli autori possano ancora «creare una propria strada con il bagaglio e il rispetto per chi li ha preceduti», ha detto Talanca.

    Quello di ieri sera è stato un perfetto appuntamento preparatorio per i concerti del Festival d’autunno che per questa edizione verranno tutti dedicati al cantautorato italiano. Si comincia sabato prossimo, al Teatro Politeama, con Luca Carboni.

     

    Carmen Loiacono

     

    Più informazioni su