Catanzaro Calcio, cercasi equilibrio (non solo in campo)

Alla cocente sconfitta di Viterbo i giudizi umorali della piazza

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    di Gianfranco Giovene

    L’equilibrio prima di tutto, sul campo così come anche fuori di esso: è questo il succo della lezione che il Catanzaro ha dovuto, suo malgrado, ripassare dopo la cocente sconfitta di Viterbo. Equilibrio sul terreno di gioco, nelle scelte e nell’atteggiamento: quel “quid” spesso vincente per le aquile rivelatosi ieri, al contrario di tutte le altre prove precedenti, abbastanza deficitario, troppo labile e fragile per essere vero e per portare a qualcosa di concreto in termini di risultato e punti. Ed equilibrio, perché no, anche a posteriori da parte della piazza nella lettura probabilmente troppo al fiele di un momento che resta comunque positivo in ottica classifica, al netto di un umore ballerino tra i tifosi dall’apice d’entusiasmo del sabato al profondo sconforto del lunedì. Equilibrio, vera virtù dei forti checché ne dica la pazienza: Viterbo ne ha sottolineato l’importanza, e dal suo recupero i giallorossi dovranno ora ripartire. 

    IN CAMPO – Prestazione “a buchi” quella contro i leoni: certo, gli infortuni della vigilia costringevano a rimescolare un po’ le carte ma il cambio pelle radicale che ha svuotato il centrocampo e disorientato un po’ la difesa per farcire l’attacco non è sembrato un buon modo di tamponare come invece avrebbe potuto fare la naturale sostituzione “uomo per uomo” nel ruolo consentita dalla panchina lunga. Nulla che abbia messo in discussione il dominio nella conduzione della gara, sempre saldamente in mano agli uomini di Auteri con tante occasioni create, ma ai primi affondi avversari la poca consistenza della mediana a due – Maita fuori giri, De Risio unico baluardo – e la scarsa attitudine a recuperare le palle perse sono risultate decisive in negativo. La Viterbese ha affondato in contropiede, ha sfruttato quegli errori «veniali ed infantili» – Auteri dixit – nella lettura delle traiettorie e nei disimpegni ed ha colpito nelle occasioni che è riuscita a ritagliarsi. Opache le prove di Martinelli, Riggio e Celiento – una vera novità, ma le attenuanti ci sono tutte – e inconsistenti quelle di Nicastro e Bianchimano.
     
    FUORI DAL CAMPO – Vietato fare drammi però: la testa del campionato è solo momentaneamente abbandonata e le prime giornate del torneo hanno ampiamente dimostrato come qualche stop sia fisiologico. L’occasione per la rivincita arriverà presto: già domani sarà vigilia di nuovo match e mercoledì, sotto i fari del “Ceravolo” si potrà riparare con il Rieti. A patto che l’equilibrio, dentro e fuori, torni parola d’ordine.

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