I Quartieri: ‘La ghiacciaia non si tocca’

Ben altra è la nostra proposta, quella che da sempre immagina la Ghiacciaia e Villa Pangea come un sito verde aperto e fruibile alla cittadinanza

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    “La Ghiacciaia non si tocca! Stravolgere la storia della città di Catanzaro ed ancora in modo strabico, disporre una selvaggia cementificazione diffusa sulla città, non ci sembra una grande idea. In queste ultime ore è nata, anzi si è riproposta, la solita idea che vede una cementificazione inutile, quanto dannosa, che oggi ritorna come una iattura sull’area verde della Chiesa di San Pio X, l’ex Villa Pangea con tutte le zone limitrofe. La proposta di trasformare il tutto in un grande parcheggio, ritorna per l’iniziativa dei consiglieri comunali Enrico Consolante e Antonio Angotti, che immaginano la costruzione di un altro mostro in cemento armato, senza prendere in considerazione le aspettative e le richieste dei cittadini residenti, quanto non considerano la non necessità di distruggere un patrimonio storico della città di Catanzaro, che è la vecchia Ghiacciaia.

    Siamo diametralmente distanti dall’immaginare un altro parcheggio in città”. E’ quanto si legge in una nota stampa dell’associazione I Quartieri a firma del delegato Andrea Critelli. “Non lo vogliono i cittadini residenti, che abbiamo interpellato, ma soprattutto non lo vuole il buon senso, quello che in politica dovrebbe sempre prevalere, nella considerazione che non esiste una necessità oggettiva. Ben altra è la nostra proposta, quella che da sempre immagina la Ghiacciaia e Villa Pangea come un sito verde aperto e fruibile alla cittadinanza, piantumando nuovi alberi e installando panchine e tavolini giusto per incentivare la socializzazione. Quella necessità che è sentita dalla popolazione, come la costruzione nel sito, che si vorrebbe distruggere con una colata di cemento, di una piccola struttura sportiva, magari un campo di calcetto, che si trasformerebbe in spazio utile per le diverse associazioni e non ultimo al lavoro che da sempre svolge la vicina Parrocchia di San Pio X. Immaginiamo inoltre un recupero storico del sito, come la ricostruzione della storica porta di accesso al parco della Ghiacciaia, da unificare a Villa Pangea, come il recupero dei cunicoli sotterranei che potrebbero ritrovare dimensione storica e, perché no, anche turistica in un percorso che restituisce la storia ai cittadini, di quello che è un sito la cui datazione risale al diciannovesimo secolo. Distruggere il tutto, per un ansia incomprensibile di cancellare la storia e l’identità dei catanzaresi e della città tutta, ci appare un delitto politico, che non troverebbe alcuna possibilità di assoluzione e che, continuerebbe a fare gridare giustizia ad una città che non vuole perdere la sua memoria”, conclude Critelli.

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