Mensa, Bosco: ‘Non c’è abbattimento di diseguaglianze sociali’

L’equa distribuzione e la solidarietà verso i più deboli sono principi che non valgono per il Comune di Catanzaro

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    Nota integrale diramata da Gianmichele Bosco, capogruppo di Cambiavento:

    “L’abbattimento delle diseguaglianze sociali non è una terminologia che fa parte del vocabolario dell’amministrazione Abramo. Questo è evidente se si prendono i considerazione i criteri per l’esenzione dei ticket mensa. Ci chiediamo come si possa pensare di tutelare le fasce più deboli se l’esenzione ticket mensa è prevista solo per chi ha un reddito fino a 1500 euro (indicatore Isee)?

    Dovremmo chiederlo all’amministrazione comunale guidata da quasi venti anni da Sergio Abramo. Chi supera questa fascia Isee è tenuto a pagare a figlio 64 euro al mese, ovvero 768 euro all’anno, quindi più della metà del proprio reddito familiare e senza nessun tipo di sconto per chi di figli ne ha più di uno. L’equa distribuzione e la solidarietà verso i più deboli sono principi che non valgono per il Comune di Catanzaro che parifica chi guadagna 50.000 euro e chi ne guadagna 1.501 (con una differenza di 48.499). Mettere sullo stesso piano famiglie con un così alto differenziale di reddito è socialmente inaccettabile. L’assenza di una più adeguata proporzione al costo alla mensa è da città poco attenta ai diritti dei minori e delle famiglie che dovrebbero ricevere sostegno invece di essere penalizzate.

    E’ necessario quindi un intervento immediato da parte dell’amministrazione. In particolare, mi rivolgo al presidente della commissione Bilancio affinché incardini sul piano istituzionale la discussione di questa ingiustizia. Occorre immediatamente porre la parola fine a questa diseguaglianza sociale di cui il Comune di Catanzaro, se non farà nulla, è complice!”.

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