I ragazzi del Fermi di Catanzaro a Saracena per ricordare Di Benedetto

Salvò tanti italiani che nel periodo buio del golpe in Argentina volevano tornare in patria. La sua, una storia poco conosciuta che merita di essere narrata


Un uomo di «grande onestà, coerenza morale e politica tanto da esercitarla anche a costo della propria vita. Rappresentante della politica nobile che non si è mai arricchito nell’esercitarla, nonostante abbia ricoperto incarichi di rilievo, anzi è morto povero ma ricco di quella passione per aver speso una vita nella lotta contro l’ingiustizia». Filippo Di Benedetto è un eroe moderno, figlio di Saracena che dei suoi valori ne sta facendo un patrimonio da condividere e far conoscere a tutta la Calabria, con particolare attenzione alle giovani generazioni.

Dopo la cerimonia di un mese fa che ha portato in città Enrico Calamai, vice console d’Argentina negli anni bui del colpo di Stato e con il quale Filippo Di Benedetto collaborò in maniera sinergica per mettere in salvo tanti connazionali che volevano far ritorno in Italia, ieri è stata la volta di alcune classi del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Catanzaro visitare la città dell’entroterra del Pollino per ascoltare dalla voce del figlio Claudio la storia eroica e ricca di passione per l’uomo Di Benedetto. Insieme all’amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Renzo Russo, gli studenti sono stati accolti nell’Auditorium dove si è celebrato l’incontro testimonianza per disegnare i tratti dell’uomo, del politico e del sindacalista saracenaro

«La sua è una storia poco conosciuta – ha ricordato Russo – ma ha bisogno di essere narrata a tutti, in particolare ai giovani per farla diventare patrimonio di tutta la Calabria e dell’Italia intera. Siamo onorati di aver contribuito alla riscoperta di questo eroe semplice ed appassionato e continueremo su questo solco per raccontare a tutti i valori e l’esempio di vita che trasuda dalla figura di Filippo Di Benedetto».