Incendio Brico, malavita chiude con il fuoco cerchio di intimidazioni

Terzo episodio, in un anno, ai danni della stessa ditta, tutto con uno schema già definito e usuale


Di Giulia Zampina

Agosto  2018. Settembre 2018.  Ottobre 2019. L’escalation intimidatoria che ha colpito la ditta Raffaele che gestisce alcuni punti Brico di Catanzaro e provincia, ha chiuso il cerchio nel modo più usuale. Prima le bottiglie incendiarie, poi uno strano furto mirato più che a rubare a far danni, alle 5.40 di questa mattina l’incendio.

E’ evidente, sia dai primi rilievi fatti sulle immagini che mostrerebbero un uomo scavalcare la recinzione con una tanica di benzina, sia dai precedenti, che altra pista non possa esserci se non quella finalizzata alle estorsioni. Una pista lastricata ovviamente da molte incertezze sugli autori.

Dopo la morte del capo della malavita locale, ucciso insieme a sua moglie, gli equilibri criminali sono saltati. Le nuove leve avanzano come cani sciolti per il bisogno di fare cassa e dare linfa ai loro affari. E per raggiungere i loro obiettivi utilizzano sempre la stessa identica tecnica. Sempre nello stesso ordine. Nessuna guardia dunque può essere abbassata. La malavita non conosce riposo ed in questo momento le fibrillazioni malavitose sono forse ancora più accentuate che in passato.