Consiglio comunale, Abramo e Occhiuto: una poltrona per due foto

Le elezioni regionali tengono in banco tra posizionamenti, trattative e aspiranti candidati

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    ore 15.15 L’atto passa all’unanimità. Si passa ai debiti fuori bilancio. Relaziona l’assessore Franco Longo. Interviene il consigliere Fabio Talarico. E si vota pratica per pratica. Si esprimono solo i consiglieri di maggioranza, la minoranza lascia l’aula. L’aula approva tutti i punti all’ordine del giorno. 

    ore 15 Il consigliere Gianmichele Bosco, primo firmatario dell’atto (stessa proposta fatta anche dal Soroptimistic). Intervengono Eugenio Riccio e Giuseppe Pisano

    ore 14.20 Approvata la prima pratica (sì della maggioranza, no della minoranza), si passa alla seconda pratica. Relaziona l’assessore Franco Longo. Interviene Roberto Guerriero. Chiede lumi su alcune disservizi. Prende la parola Gianmichele Bosco. Ma, anche, Luigi Levato e Sergio Costanzo. Fabio Celia sollecita interventi per il quartiere Janò. 

    ore 13.29 Si passa al voto della pratica. Fabio Celia interviene per dichiarazione di voto. Stessa cosa fa Sergio Costanzo che, però, torna sull’argomento regionali chiedendo a Rosario Mancuso cosa intenderà fare qualora il candidato a governatore dovesse essere Mario Occhiuto. Il futuro di Fare per Catanzaro? Su una cosa Sergio Costanzo non ha dubbi: “Saremo sempre dalla parte opposta a Forza Italia e al suo leader”. Incaza Nicola Fiorita: “E’ da un anno che si parla di regionali. Possibile che Catanzaro non meriti altro?”. La parola torna alla maggioranza. A Roberta Gallo: “Occhiuto è stata una scelta del coordinamento regionale condivisa dai vertici nazionali. Siamo convinti ancora oggi che Occhiuto sia la scelta migliore. Solamente in Calabria si adotta un atteggiamento giustizialista. Siamo convinti, essendo garantisti, che un candidato non può essere scelto in virtù della sussistenza di un procedimento giudiziario. Il partito si interrogherà sul dibattito da tenere con gli alleati e sono certa che la coalizione si presenterà unita e vincerà questa competizione”. Roberto Guerriero riprende la parola: “Prepariamoci perché da qui a sei mesi andremo al voto”. “Parlare di persone e non di progetti è sbagliato. Indebolisce la città e la politica. Non potete fare i nomi di Callipo e Mangialavori con il tono di chi sbeffeggia”. Interviene Rosario Mancuso che rileva il posizionamento di Costanzo nel centrosinistra. Prende, quindi, la parola Giovanni Merante: “Il silenzio di Abramo è una strategia. Ma se il capogruppo del suo gruppo esprime parole di dissenso su Occhiuto, vuol dire che sono contro Occhiuto”. Giuseppe Pisano riprende la parola. Stessa cosa fa Gianmichele Bosco:  “Non mi interessano le questioni campanilistiche. Mi interessa un presidente della Regione che consenta alla nostra regione di non essere ultima nelle classifiche”. Bosco chiede lumi sull’ex Educandato. Interviene Fabio Talarico: “Sarà interessante capire se il candidato alla Regione sarà lo stesso per ciascun componente della minoranza”. 

    ore 13.23 Il consigliere Rosario Mancuso sottolinea: “La maggioranza vota sempre all’unanimità i suoi atti. Per cui come si fa a parlare di divisioni? In passato in quest’aula si elogiava Cosenza, le sue luminarie. La città di Cosenza pagherà un prezzo molto alto, anche in termini di occupazione.  Abbiamo bisogno di un amministratore che sappia parlare di lavoro. La Calabria ha bisogno di un presidente che sia un ottimo amministratore. Capace di dare una speranza ai nostri figli”. 

    ore 13.19 “Ho sempre sostenuto che il candidato alla guida della Regione dovesse essere di Catanzaro”, dice Ezio Praticò. “L’obiettivo è ora quello di avere un centrodestra unito per vincere e ridare slancio alla regione. L’unione dovrà consumarsi intorno ad un nome che aggreghi e appartenga ad una figura preparata e all’altezza. L’auspicio è che si dia una data del voto e venga data la possibilità ai calabresi di andare avanti. Noi siamo pronti. Andremo avanti. E arriveremo a questo appuntamento uniti e compatti”. 

    ore 13.13 Il consigliere comunale, Filippo Mancuso, pone un quesito all’aula: “Vogliamo il candidato alla presidenza della Regione di Catanzaro o no?. Forse non siete pronti per le eventuali elezioni comunali? Volevate i concerti come a Cosenza? Il bilancio consolidato è la sintesi di buona amministrazione. Il progetto del Porto è importantissimo per la città di Catanzaro”. 

    ore 12.55 La solidarietà a Giampaolo Mungo arriva da Giovanni Merante: “La dichiarazione di Mungo che dice di essere stato lasciato solo all’epoca dei fatti è molto grave”. Poi l’intervento del consigliere si sposta sul piano politico: “Questo Consiglio comunale dibatte del nulla. Di debiti fuori bilancio e di pratiche su cui siamo obbligati a doverci esprimere. Di questa situazione attribuisco responsabilità al presidente Polimeni”. Poi Merante si rivolge ad Abramo: “Questo Consiglio Comunale deve andare a casa perché non dibatte o perché lei è il candidato alla presidenza della Regione Calabria?. Sindaco, lei deve dare dei chiarimenti. Un mese fa si è definito un uomo di Forza Italia e ha detto che si sarebbe adeguato alle decisioni di FI. Mi auguro che questo Consiglio Comunale lo possa accompagnare in questa nuova avventura perché lei è il migliore in questo momento. Ho, però, la necessità di capire qual è la sua posizione rispetto a Forza Italia. Se lei dovesse essere candidato, io sarò al suo fianco. Ma ci spettano dei chiarimenti. Ma se lei non dovesse essere candidato, mi preoccupa la fine che farà questo civico consesso”. Sulla posizione di undici i consiglieri comunali (FI, Catanzaro da vivere e Pisano) su cui, secondo Merante, bisogna fare luce. 

    ore 12.52 L’affondo della maggioranza arriva per bocca di Manuela Costanzo che cita Pirandello e chiede alla minoranza: “Voi criticate, ma di concreto cosa fate?”. 

    ore 12.42 Prende la parola Nicola Fiorita: “Ciò che possiamo dirti, consigliere Gallo, è ciò che non siamo. Ciò che non vogliamo”. Poi il leader di Cambiavento parla a tutta la maggioranza: “Vivete una consiliatura che non è mai nata. Abramo non ha più voglia di fare il sindaco: è un passaggio ragionevole. Abramo ha voglia di una rivincita, di un incarico più prestigiosa. Abramo milita da sempre in un solo partito che si chiama: Forza Abramo. Ogni volta vince Abramo, e Abramo vince spesso, perde Catanzaro. Ed allora come dice Pisano, questi ultime due anni sono stati un crescendo di perdute opportunità”. “Io sto qui per rappresentare una parte di città. Vi pongo quattro domande: c’è un assessore che è stato invitato a dimettersi e, oggi, leggiamo sulla stampa che è stato vittima di intimidazioni. Possiamo sapere la verità su questo. Due: legalità. Con quali criteri vengono scelte le costituzioni del Comune come parte civile? Tre: accademia. Il 4 novembre iniziano i corsi. Due anni e mezzo c’è stata la prima delle cinque inaugurazioni dell’Educandato. Possiamo sapere qual è la situazione? Quattro: acqua. Sono state assunte iniziative per ridurre il disagio? Possiamo sapere se c’è, ancora, un’amministrazione comunale”. 

    ore 12.33 Si accende il microfono di Roberta Gallo: “La maggioranza sta bene e gode di ottima salute. La maggioranza è unita e coesa. La stessa squadra che, due anni fa, ha vinto le elezioni. E da più di due anni dà prova delle sue capacità e del lavoro. La maggioranza, di cui faccio parte, si è resa protagonista di scelte importanti, votando pratiche chiuse nei cassetti per anni (metropolitana, agenda urbana, lottizzazioni, ente fiera etc). Cercare di trovare punti di scollamento, sottolineando un dualismo che, di fatto non esiste, tra i gruppi di maggioranza, è inutile. Abbiamo ritenuto che alcune dichiarazioni fossero inopportune. Abbiamo risposto e cosi sarà ancora, probabilmente, in futuro. Abbiamo sostenuto Abramo nella sua corsa a sindaco e poi in quella a presidente della Provincia. Il dibattito sulla stampa è normale che ci sia perché questa maggioranza è composta da diverse anime. Ma ciò non sarà un elemento di divisione di questa maggioranza. Usiamo metodi democratici, come è giusto che sia. Ai consiglieri di minoranza dico di stare sereni e di pensare ai loro problemi. Anzi vi chiedo, a quale orientamento politico va ricondotta questa minoranza?”. Qualche stoccata a Pisano e, poi, di nuovo via: a difesa della maggioranza. “Le scelte politiche si fanno nelle sedi giuste, quali i partiti”. 

    ore 12.20 “Poco mi interessano le faide interne alla maggioranza” esordisce Gianmichele Bosco. “Questa faida potrebbe, però, interessare la nostra città. Alla città di Catanzaro interessa sapere se il sindaco ha interesse a continuare ad occuparsi di essa posto che il metodo politico è incondivisibile. La città è paralizzata in tutti i settori. Unico interesse del sindaco è la presidenza della Regione. La cittadinanza deve conoscere le reali intenzioni del sindaco sia nel caso in cui dovesse raggiungere l’obiettivo della Regione sia nel caso in cui lo dovesse raggiungere perché, ormai, il suo disinteresse per la città è palese”. 

    ore 12.15 Per Fabio Celia bisogna tornare al voto. “La maggioranza consiliare non esiste più e punta solo ad accaparrarsi postazioni di potere. Chiedo al centrodestra di fare un passo indietro, facendoci tornare alle urne”.

    ore 11.59 “Dovremmo pensare alla città di Catanzaro”, tuona Roberto Guerriero. “Si parla di candidature alla Regione. Ma non si parla di progetti. Si parla solo ed esclusivamente di ambizioni personali, pur legittime. Si diventa uomini buoni per tutti i tempi. Pisano ha dato un ultimatum al sindaco dicendogli “guarda che questo governo cittadino deve andare avanti fino alla fine dei cinque anni”. Noto un grande timore: lo scioglimento di questo Consiglio dopo sei mesi. Un timore per molti consiglieri comunali”. Guerriero, tra un monito e l’altro, annuncia di non avere intenzione di candidarsi come consigliere comunale in futuro. “Avere i conti in ordine – dice  – è importante ma se non si erogano i servizi essenziali è come aver fatto nulla. Non entro nella diatriba degli aspiranti governatori. Entro, però, nel merito della qualità. E di cosa dovrà rappresentare la Regione Calabria per il futuro della città”. Guerriero parla della conferenza stampa sul Porto e precisa che la sua assenza è stata dovuta da ragioni di opportunità personale. 

    ore 11.54 “Il mio futuro politico sarà accanto a Nicola Fiorita”, Lorenzo Costa lo chiarisce appena prende la parola. Ribadisce la sua posizione organica all’opposizione del Consiglio Comunale pur avendo una posizione diversa fuori dal Palazzo (pro Occhiuto).  

    ore 11.44 Qualcun altro è arrivato in aula con il fascicoletto degli appunti. E’ Giuseppe Pisano. Il suo è un chiarimento. Un monito. Si dichiara essere un uomo libero e sganciato da tutte le logiche di schieramento. “Il centrodestra  deve guardare alla piazza e non al Palazzo. L’auspicio è che i venti capitolini arrivino qui, regalandoci l’unità politica e la forza per guidare la Calabria nei prossimi cinque anni. Ma la mia mente è rivolta a Catanzaro che necessita di una serie di interventi chiave. Ma la parola d’ordine deve essere…unità”.

    ore 11.37 E’ arrivato tra i primi in aula. Sotto braccio un copioso fascicoletto di appunti. E così aperti i lavori, Sergio Costanzo tira fuori il fascicoletto e spara a zero. Contro il sindaco. Contro una “coalizione alle prese con una guerra fraticida”. Sostiene che il sindaco Sergio Abramo stia lavorando sotto traccia per la sua candidatura alla guida della Regione. Che a Lamezia, alla prima convention pro Occhiuto, abbia recitato. “Se Abramo dovesse candidarsi alla Regione manderebbe a casa questo Consiglio Comunale. Spieghi il sindaco perché vorrebbe fare ciò? Perché chiede la poltrona più alta. La storia ha bocciato il modello Occhiuto a Cosenza, il modello Scopelliti a Reggio ma, anche, il modello Catanzaro a Catanzaro. Le parole di Salvini dimostrano che la Lega ha bocciato sia la candidatura di Occhiuto che quella di Abramo. La maggioranza di Abramo non esiste più. Comunque vada a finire questa guerra fraticida, è finita l’epoca di Abramo”. Costanzo chiede al primo cittadino di chiarire la propria posizione e di fare luce su una questione molto delicato: quella relativa all’ex assessore Giampaolo Mungo.

    ore 11.35 Il sindaco Sergio Abramo relaziona sulla prima pratica all’ordine del giorno: bilancio consolidato dell’esercizio 2018 ai sensi dell’art. 11-bis del d.lgs. n. 118/2011. 

    ore 11.32. Il presidente Polimeni comunica i nuovi assetti dei gruppi consiliari dopo le decisioni di Enzo Ciconte e Lorenzo Costa. Viene chiarito che l’adesione al gruppo misto è un passaggio automatico e necessario non potendo essere costituiti nuovi gruppi senza la presenza minima di almeno tre consiglieri. 

    ore 11.30 Il presidente del Consiglio Comunale, Marco Polimeni, invita l’aula ad osservare un minuto di silenzio per i due agenti di polizia Matteo Demenego e Pierluigi Rotta uccisi a Trieste. Su richiesta del consigliere Enzo Ciconte viene, inoltre, osservato un minuto di silenzio per il giovane precario che si è tolto la vita. 

    Ore 11.25 Il segretario comunale chiama l’appello. Ha inizio la seduta.  

    Comincerà a breve la seduta del Consiglio Comunale – in seconda convocazione – fissata per discutere il seguente ordine del giorno:  

    1. Approvazione del bilancio consolidato dell’esercizio 2018 ai sensi dell’art. 11-bis del d.lgs. n. 118/2011.
    2. Integrazione Programma triennale dei lavori pubblici 2019/2021 nonché elenco annuale dei lavori anno 2019.
    3. Risoluzione urgente/atto d’indirizzo ai sensi dell’art. 31 del regolamento comunale – Contro l’invasione della Turchia di Erdogan nei confronti della Siria del nord e l’interruzione della vendita di armi da parte del governo italiano e dell’Unione europea alla Turchia.

    Previste anche 16 pratiche relative a riconoscimento debiti fuori bilancio.

    (aggiornamento a cura di Alessia Burdino)

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