Auto davanti ad un passaggio pedonale, il proprietario chiede scusa

L’imprenditore Maurizio Mottola D’Amato stigmatizza però i commenti social

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    In merito all’ articolo riportato dal vostro sito “il parcheggio? Davanti all’unico accesso di un condominio con disabili” pubblicato oggi, 27 ottobre 2019, nell’esercizio del diritto di replica, vi chiedo la pubblicazione di quanto appresso. Preliminarmente, quale proprietario della autovettura in foto, porgo le mie più sentite scuse a tutti i condomini dello stabile ed in particolar modo alle persone diversamente abili che ivi alloggiano per il parcheggio della mia auto. Posso però aggiungere che sono stato indotto in errore dalla presenza della segnaletica sul manto stradale (linea bianca che è uguale a quella utilizzata per i parcheggi non a pagamento), dalla assenza di un segnale di divieto di sosta e di passo carrabile nonchè dalla presenza di numerose altre autovetture parcheggiate lungo la medesima linea. Oltretutto, non era segnalata alcuna presenza di persone diversamente abili in loco, per come si evince dalle foto che allego. Aggiungo, inoltre, che la mia auto era parcheggiata a distanza di oltre un metro e mezzo dalla soglia di accesso allo stabile al fine di consentire l’eventuale passaggio dei condomini. Quanto detto a dimostrazione che l’atteggiamento da me tenuto, del quale non contesto la gravita e per il quale nuovamente mi scuso, non è stato dettato da arroganza o dalla volontà di violare deliberatamente le regole ma da una leggerezza. Non posso, tuttavia, esimermi dallo stigmatizzare la rabbia e la ferocia dei commenti, inutilmente aggressivi e offensivi, che mi sono stati rivolti. Rilevo quindi che a un gesto propagandato come incivile, si è risposto con dei commenti che hanno dato vita ad una vera e propria gogna mediatica, frutto di un giustizialismo primitivo, che di civile ha ben poco. Da cittadino auspico che in questi casi si faccia più frequentemente ricorso ai rimedi previsti dalla legge (multa, rimozione forzata, ecc) piuttosto che al libero e incontrollato sfogo dell’indignazione sui social, che nella pratica non conduce ad alcun risultato concreto se non a quello di attivare la “macchina del fango”; quest’ultima può dar vita a reazioni imprevedili, di cui si può avere contezza leggendo alcuni dei più velenosi e denigratori commenti fatti alla mia persona. Tra l’altro suddetti commenti risultano essere ricchi di riferimenti a situazioni personali del tutto inconferenti rispetto alla notizia commentata oltre ad integrare nella maggior parte dei casi ipotesi di reato (minaccia grave). Chiedo che la redazione di catanzaroinforma verifichi lo stato dei luoghi onde accertare la rispondenza al vero di quanto da me affermato e che, se lo ritiene, si dissoci dai commenti minacciosi e lesivi della mia persona. P.S: a scanso di equivoci preciso che l’autovettura (simile alla mia) oggetto dell’articolo da voi pubblicato nei mesi scorsi (articolo “Cafone parcheggia su corso mazzini”), come da voi agevolmente verificabile confrontando il numero delle targhe, non è di mia proprietà.

    Maurizio Mottola d’Amato

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