Catanzaro-Avellino -2, Grassadonia prova soluzioni a porte chiuse

Nove punti su quindici raccolti finora lontano dal “Partenio” e un cambio in panchina che pare aver agito da  moltiplicatore della motivazione nello spogliatoio: sarà un Avellino da elmetto in testa e baionetta in mano quello che sabato scenderà in campo al “Ceravolo”; per il Catanzaro, vista la classifica e il momento, una gara tutt’altro che semplice all’orizzonte in cui però sarà fondamentale difendere il fortino e conquistare la vittoria. Serve una scossa, alle aquile, dopo lo sprofondo rosso dell’ultimo mese e contro gli irpini ci si aspetta di vedere almeno qualche primo effetto della cura Grassadonia. A Giovino si è lavorato anche oggi a porte chiuse proseguendo chissà quelle prove di cambio modulo o di aggiustamento in parte già annunciate dal tecnico alla sua presentazione e formalmente avviate ieri con anche in gruppo i berretti Messina, Ferraina, Brugnano, Platì, Bolognino, Cusumano, Cristiano. «Situazioni da centellinare», certo, senza «improvvisare» né forzare troppo la mano con un gruppo che si è dimostrato fragile psicologicamente, ma che con un’intera settimana a disposizione – nella prossima si dovrà fare i conti anche con il turno di Coppa Italia – possono ben cominciare ad essere tracciate per la rivoluzione. Magari alcune anche riproposte subito in gara come il riaggiustamento della mediana – in attesa del rientro di qualche elemento utile al centro potrebbe scoccare l’ora di Pinna sul lato sinistro – e qualche ritocco tra difesa ed attacco – Giannone sulla trequarti viste le non perfette condizioni di Bianchimano e il momento no di Nicastro; Signorini dall’inizio nel trio davanti a Di Gennaro.  Quattordici i precedenti giocati finora al “Ceravolo” tra lupi ed aquile: cinque i successi dei padroni di casa, tre invece quelli degli ospiti.

Gianfranco Giovene