Salute e benessere del paziente priorità odontoiatri calabresi (VIDEO)

Successo a Catanzaro per il Congresso Regionale Calabria-Sicilia

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    Circa 500 presenze, relazioni eccellenti con relatori prestigiosi e workshop coinvolgenti che hanno fatto veramente intendere cosa vuol dire “Agire con competenza nella pratica clinica”, il titolo della III edizione del Congresso Regionale Calabria-Sicilia di Odontoiatria svoltosi nell’auditorium dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.

    Due intense giornate,  organizzate dalle Commissioni Albo Odontoiatri (CAO) della Calabria, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI) della regione Calabria e la Società Italiana di Odontostomatologia e Chirurgia Maxillo-Facciale (SIOCMF), che hanno entusiasmato tutti i partecipanti.

    Grande soddisfazione da parte della prof.ssa Antonella Polimeni e del dott. Salvatore De Filippo, rispettivamente Presidente e Responsabile Scientifico del Congresso: “Abbiamo riunito il mondo Ordinistico, Sindacale, Universitario, Ospedaliero e la Libera Professione. Siamo convinti che la rete sia la chiave per avere una categoria unita e compatta che, assieme alla collaborazione con specialisti di altre discipline, può garantire prestazioni  efficienti ed efficaci, ponendo al centro non solo la salute orale dei nostri pazienti ma anche la cura della persona a 360 gradi.”

    Il congresso è stato anticipato da una serie di workshop teorico-pratici sui principali aspetti clinici, diagnostici, terapeutici e gestionali della patologia odontoiatrica, particolarmente seguiti dai  giovani.

    “Abbiamo avuto – evidenziano Polimeni e De Filippo – iscritti provenienti da tutta la Calabria. Siamo felici dell’ottima risposta da parte delle nuove generazioni che sono fondamentali per apprendere la rivoluzione che sta attraversando l’odontoiatria, con l’avvento dell’innovazione tecnologica e, quindi, del digitale.”

    Nella giornata inaugurale sono intervenuti, tra gli altri, il rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Giovanbattista De Sarro; il presidente regionale Cao, Giuseppe Guarnieri; il direttore del corso di laurea in odontoiatria all’Umg, Leonzio Fortunato; il presidente dell’Ordine dei Medici di Catanzaro, Vincenzo Ciconte;  la presidente regionale Andi, Vittoria Del Console; Diego Paschina per la Cao Nazionale e Pasquale Di Maggio per l’Andi Nazionale.

    Presente anche Sandro Rengo della Società Italiana di Endodonzia, Gianpietro Farronato, professore ordinario all’Università degli Studi Milano e tutti i presidenti delle CAO della regione Calabria.

    Momento speciale del Congresso è stata la II edizione del premio “Battista Cimino” – dedicato ad un giovane odontoiatra impegnato nel mondo sindacale, prematuramente scomparso – che quest’anno è stato conferito, in una cerimonia molto sentita, al past president della CAO Nazionale e attuale presidente CAO Messina, Giuseppe Renzo, una figura importante che ha dato valore e significato alla professione odontoiatrica, non tutelando soltanto gli iscritti ma pensando, principalmente, alla salute e al benessere del paziente.

    “E’ importante sottolineare – ha aggiunto De Filippo – che nella nostra regione, che da 10 anni subisce il commissariamento della sanità, per la categoria odontoiatrica non è registrata alcuna mobilità extra regionale. L’odontoiatria italiana è tra le migliori al mondo, nonostante l’azione di una politica miope e molte volte sorda ai suggerimenti che le provengono dalla nostra categoria che persegue l’obiettivo di trasformarci in un’attività di impresa. Le CAO calabresi stanno lavorando intensamente sulla classificazione delle strutture odontoiatriche, identificando lo studio basato sul rapporto medico-paziente e sulla relazione di fiducia come garanzia del successo e della qualità delle prestazioni erogate.”

    La Segreteria Organizzativa del Congresso è stata curata dalla Present & Future.

     

     

    GLI INTERVENTI DEI PROFESSIONISTI

     

    Giuseppina Campisi, professore ordinario di malattie odontostomatologiche all’Università di Palermo: “L’odontoiatra deve entrare nel terzo millenio con la convinzione di essere un medico del cavo orale e che debba occuparsi anche di patologie più importanti, in presenza di un grande cambiamento epidemiologico. Ad esempio, sempre più pazienti assumono farmaci per il metabolismo dell’osso e, per questa ragione, c’è la necessità di una formazione continua su una patologia importante come quella della osteonecrosi delle ossa mascellari che può essere prevista e contenuta con una visita odontoiatrica periodica. Inoltre, è fondamentale l’importanza di una comunicazione tra i vari soggetti deputati alla cura del paziente, per far sentire l’assistito al centro e per un’assistenza immediata e corretta”.

     

    Amerigo Giudice, specialista in chirurgia maxillo-facciale, ha esposto i risultati di una ricerca da lui ideata e condotta che verte sulla comparazione della “autofluorescence guided bone surgery” con la chirurgia tradizionale nel trattamento delle osteonecrosi dei mascellari indotta da farmaci (MRONJ).

     

    Gioacchino Cannizzaro, libero professionista, professore all’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano: “La medicina non è una scienza esatta perché il paziente non è un oggetto ma un soggetto che vive in un mondo di valori e le aspettative variano in base all’assistito. La persona  deve essere curata in base ai suoi bisogni e non secondo le esigenze imposte dalle tecniche di intervento”.

     

    Fernando Zarone, prof. ordinario di protesi, materiale dentario e tecnologie protesiche di laboratorio all’Università Federico II di Napoli: “Il digitale ha stravolto in modo profondo il nostro modus operandi, in particolare, gli scanner intraorali e facciali ci hanno consentito di relazionarci in modo diverso col paziente, in quanto prima di realizzare le nostre procedure protesiche siamo in grado di far visualizzare all’assistito quello che faremo e condividere, in questo modo, il percorso”.

     

    Marco Tallarico, libero professionista, professore all’Università di Sassari che, prima di giungere in Calabria per il Congresso, ha ritirato un premio all’Università di Firenze per il lavoro di ricerca realizzato in questo campo: “Agire con competenza nella pratica clinica vuol dire fare dei piani di trattamento orientati verso l’interesse dei pazienti. Le scelte giuste, il buon senso, le cure adatte e l’esperienza ci porta a tutto questo. Un esempio? Cure con follow up molto lunghi e poco invasive.

     

    Lorenzo Vanini, libero professionista, docente all’Università Chieti, specializzato in odontoiatria ricostruttiva e sviluppo dei materiali: “Nella mia relazione ho descritto come poter ottenere un buon risultato estetico nella ricostruzione di denti traumatizzati e con carie e il mio impegno, negli ultimi 30 anni,  nello sviluppo di materiali che, dal punto di vista della biocompatiblità, non creino danni all’ecosistema della bocca e al corpo. Inoltre, mi sono soffermato sul rapporto tra occlusione e postura, un argomento moolto trascurato negli ultimi anni e sul quale ho appena pubblicato un libro. Si tratta di un campo interessante perché della sindrome posturale che coinvolge il corpo, con partenza dalla bocca e viceversa, ne sono affetti gran parte della popolazione, considerando la vita stressante che svolgiamo. In questo caso, solo un trattamento che parte dalla bocca, in collaborazione con altri professinisti come fisiatri e ortopedici, può portare alla risoluzione e guarigione dal problema”.

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