Centro Calabrese solidarietà, Pd: ‘Si facciano i passi necessari’

Il responsabile organizzativo calabrese Puccio chiama in causa l’Asp di Catanzaro e il Dipartimento regionale tutela della salute

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    L’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro e il Dipartimento regionale tutela della salute facciano – scrive Giovanni Puccio Responsabile organizzativo PD Calabria- con immediatezza tutti i passi necessari affinchè venga consentito al Centro calabrese di solidarietà di poter continuare ad assicurare i tanti servizi programmati nell’interesse esclusivo degli utenti. La grave situazione finanziaria che si è venuta a creare con il mancato pagamento del budget fissato per il 2019 sta provocando preoccupazione tra gli operatori e i volontari e rischia di abbattersi pesantemente sui servizi erogati ormai da circa 30 anni in ambiti delicatissimi quali il recupero di soggetti affetti da dipendenze patologiche. Agli operatori e ai volontari del Ccs, che è un Ente no-profit e che opera nel campo del disagio e dell’emarginazione giovanile, esprimiamo la nostra vicinanza per le delicate fasi che stanno vivendo ma, al tempo stesso, vogliamo rivolgere un sentito ringraziamento per l’opera costante e professionale che stanno continuando ad assicurare nonostante le richiamate difficoltà. E’ evidente che quando ci si occupa di servizi destinati ai soggetti più deboli e bisognosi di attenzione le istituzioni competenti devono fare il massimo sforzo possibile per continuare ad assicurarli per renderne effettiva, proficua e costante l’efficacia attraverso l’accoglienza, il prendersi cura e l’attivazione di azioni di reinserimento di sociale di soggetti svantaggiati quali, donne vittime di violenza, tossicodipendenti, alcooldipendenti, giovani disagiati e famiglie. Siamo di fronte ad un’organizzazione complessa che si regge solamente grazie ai finanziamenti pubblici proprio in virtù della delicata missione che portano a termine. Per tale ragione è assolutamente indispensabile che si trovi al più presto una soluzione prima che gli effetti negativi di questi ritardi si ripercuotano sugli utenti. Se già in passato operatori e volontari del Centro erano riusciti a sopperire ai “consueti” ritardi nei pagamenti ora la condizione sembra quasi essere irreversibile considerato che nemmeno facendo ricorso agli istituti di credito esiste margine per tamponare la situazione stante la notevole esposizione bancaria di cui lo stesso Centro si è dovuto far carico per pagare stipendi e continuare ad assicurare i servizi. Non c’è più tempo da perdere, quindi, per evitare che si arrivi alla dimissione forzata dei pazienti e al blocco di tutte le attività. Asp e Regione si prendano carico responsabilmente della situazione e provvedano, ognuna per le proprie competenze specifiche, a ridare serenità agli operatori e ai volontari e ai tanti utenti.

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