Il bilancio: ‘Festival d’Autunno è garanzia di affidabilità’ (2VIDEO)

Un trailer per sintetizzare la diciassettesima edizione della rassegna

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    Un trailer di circa cinque minuti per sintetizzare e far rivivere le emozioni di un cartellone che, dal 14 settembre al 15 novembre, ha proposto nella città di Catanzaro ben 16 appuntamenti tra grandi concerti ed eventi culturali. E’ cominciata con una emozionante proiezione la conferenza stampa con la quale il direttore artistico del Festival d’Autunno, Antonietta Santacroce, ha voluto tracciare un bilancio di Cantautori e dintorni – L’irrinunciabile forza delle parole, la XVII edizione di una rassegna che è ormai entrata di diritto tra le manifestazioni culturali più importanti non solo dell’intera Calabria ma di tutto il Sud Italia. «Del resto – ha spiegato il direttore ai giornalisti – il successo lo decreta il pubblico. Le cinquemila presenze al Politeama per i cinque concerti in cartellone sono il segno che il Festival d’Autunno gode di ottima salute e che la proposta di quest’anno è riuscita ad intercettare le aspettative dei catanzaresi e non solo».

    SPETTATORI DA OGNI PARTE D’ITALIA GRAZIE A UN CARTELLONE PRESENTATO CON LARGO ANTICIPO E infatti i dati sulla provenienza degli spettatori rivelano che il 50% dei posti del teatro sono stati occupati dai residenti nel capoluogo di regione. La restante parte è arrivata dalle altre città calabresi ma anche dalle regioni limitrofe se non, addirittura, dalla Lombardia e dalla Svizzera. «Questo perché – ha proseguito – la capacità del Festival di programmare per tempo il cartellone, presentato a luglio, consente di dare un’informazione capillare sugli eventi in calendario, evitando di dover aggiungere o sottrarre appuntamenti come succede in altre rassegne. Ciò consente a chi arriva da fuori, di potersi organizzare con tutta tranquillità con importanti ricadute economiche per il territorio in un periodo di bassa stagione». Al tavolo, oltre al direttore artistico, Salvatore Bullotta, responsabile amministrativo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria, il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro Daniele Rossi e l’assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro Ivan Cardamone. Ed è rivolgendosi anche a loro che Antonietta Santacroce ha passato in rassegna i momenti salienti del Festival, a cominciare dal concerto gratuito Woodstock 50 anni di pace, amore e musica con il giornalista Ezio Guaitamacchi e le cantanti Brunella Boschetti Venturi e Andrea Mirò.

    DAL RICORDO DI WOODSTOCK AI GRANDI CANTAUTORI «Siamo stati gli unici, in Calabria, ad omaggiare il festival rock più famoso della storia, ancora oggi punto di riferimento in tutto il mondo. E’ stata un’anteprima che attraverso le parole music, peace and love, ha sposato il mio intento di dare al connubio musica-parola un significato più ampio. Il tutto esaltato da una location, la terrazza del complesso monumentale “San Giovanni”, che resta tra i luoghi più suggestivi della nostra città e che, come mission del Festival, vogliamo riempire di contenuti, così come altri luoghi del centro storico che, a mio avviso, hanno grandi potenzialità per ospitare eventi». A proposito della Terrazza, Santacroce ha sottolineato le difficoltà affrontate nell’organizzare il concerto in quello spazio che già due anni fa era stato negato per ospitare tutto il cartellone del Festival. «E’ davvero un peccato incontrare continui cavilli burocratici per sfruttare quell’area: ma io sono perseverante – ha detto – e certo non mi arrendo». Dopo aver ricordato l’altro evento gratuito nella splendida cornice di Villa Margherita con il critico Paolo Talanca e i giovani cantanti calabresi che hanno ripercorso la storia del cantautorato italiano, il direttore artistico ha posto l’accento sui cinque grandi concerti del Politeama, partendo da una constatazione per evidenziare la grande qualità degli artisti presenti: «Basterebbe riflettere sul fatto che la RAI – ha detto – dal 16 novembre, e per tre sabati di fila, sta mandando in onda “Una vita da cantare”, un programma dedicato a Lucio Dalla, Fabrizio De André e Lucio Battisti, tre cantautori che il Festival ha omaggiato con spettacoli che hanno coinvolto un pubblico entusiasta. Il primo con la straordinaria interpretazione di Ron; il secondo con Cristiano De André che, a mio avviso, ha saputo cogliere appieno lo spirito poetico del padre, valorizzando i grandi successi con un arrangiamento che strizza l’occhio all’elettronica; l’ultimo con il duo Gianmarco Carroccia-Mogol e un’orchestra di 16 elementi che hanno esaltato e divertito il pubblico». Apprezzatissimi anche i concerti di Luca Carboni, «cantautore capace di restare sulla cresta dell’onda dopo essere stato un assoluto protagonista degli anni 80/90», e quello della cantantessa Carmen Consoli «che ha presentato le sue canzoni in una versione rock capace di accendere il pubblico del Politeama». «La cosa di cui vado fiera – ha commentato ancora Santacroce – è che abbiamo visto un teatro pieno di giovani. Ciò significa che se la proposta è di qualità, i giovani rispondono presente e che il loro orizzonte musicale è molto più vasto di quello che si crede».

    NON SOLO CONCERTI: GRANDE AFFLUENZA AGLI EVENTI CULTURALI SULLA FORZA DELLA “PAROLA” Infine un passaggio anche sui tanti eventi culturali, tutti incentrati sulla parola: «Abbiamo indagato il ruolo della parola nella poesia, con un magnifico reading dei versi di Pietro Santacroce con gli attori del Teatro di Calabria; ci siamo interrogati sull’importanza della parola nell’ambito della comunicazione giornalistica coinvolgendo le principali testate regionali; abbiamo parlato di radio con Gianfranco Valenti e gli speaker locali; abbiamo cercato di capire quale sia il rapporto tra parola, giovani e fede con la presenza di un grande formatore com’è Pippo Corigliano. Abbiamo chiuso il cerchio con una conferenza, quella del neuroscienziato Antonio Cerasa, che ci ha fatto comprendere come le parole influenzano nel bene e nel male la nostra vita. Inoltre, ha proseguito, abbiamo dato l’opportunità ai fans di Luca Carboni e Ron di conoscere i loro idoli, partecipando a delle master class molto interessanti che hanno consentito un confronto diretto con gli artisti». Il tutto, ha sottolineato ancora Santacroce, valorizzando le realtà locali e quelle location del centro storico della città di Catanzaro che ben si prestano ad ospitare queste iniziative.

    UN BRAND CHE RENDE ONORE ALLA CALABRIA Del resto una della mission del Festival, che ha consentito alla rassegna di vincere il bando dei grandi eventi promosso dalla Regione Calabria, è proprio questa. Lo ha sottolineato anche Salvatore Bullotta il quale ha definito il Festival d’Autunno come «uno dei frutti migliori di questo bando». Portando i saluti dell’assessore alla Cultura, Maria Francesca Corigliano, impegnata in una iniziativa a Vibo, Bulotta ha parlato di una rassegna «solida, che qualifica i beni culturali e la cui programmazione è costruita con criterio». Il presidente della Camera di Commercio, Daniele Rossi, ha definito il Festival d’Autunno «un brand affidabile che rende onore alla Calabria. Il nostro ente sarà sempre a fianco di chi riesce a formulare proposte culturali così serie e di qualità». Infine l’intervento dell’assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro, Ivan Cardamone, che ha ricordato come l’Amministrazione abbia voluto istituzionalizzare il Festival «proprio perché ne abbiamo sempre apprezzato la valenza culturale della sua offerta». E sulla Terrazza del complesso “San Giovanni”, l’assessore ha dichiarato che tra qualche settimana dovrebbero concludersi i lavori di completamento dell’intera area. «Poi – ha aggiunto – vedremo di realizzare la terza via di fuga, fondamentale per l’organizzazione di eventi con una buona partecipazione di pubblico». L’appuntamento è adesso per stagione 2020: sarà la diciottesima edizione, quella della maggiore età per la quale Antonietta Santacroce ha detto che comincerà a lavorare da gennaio. E c’è da stare certi: non mancheranno le sorprese.

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