Da 32 anni in manicomio ma era sano. Alle Iene la storia di Pino

Ieri su Italia uno una vicenda che ha dell'incredibile  IL SERVIZIO TELEVISIVO

Più informazioni su


    Quando Nina lascia la casa di Pino ha gli occhi lucidi. In quella casa, è evidente, che ha lasciato un pezzo di cuore. Perché Pino è ruvido. Ma buono. Così dice Nina. Nina di mestiere fa la “iena”. Ma a Girifalco arriva in un piovoso lunedì di novembre per riscaldare il cuore di Pino che di cognome fa Astuto. La storia raccontata da Nina Palmieri nella puntata delle “Iene” è drammatica. Ma vera. Un caso giudiziario unico in Italia. Portato all’attenzione nazionale dall’avvocato Serenella Galeno. A nove anni Pino viene portato al manicomio di Girifalco. Ci resta per 32 anni. Costretto a crescere con bambini ed adulti affetti da gravi malattie psichiatriche. Cresce tra quelle mura senza imparare a leggere e scrivere. Senza altre opportunità. Dopo 32 anni lascia il manicomio. Ricompone i pezzi di una vita difficile. Sposa la sua Angela e inizia a vivere. Una vita normale. Almeno in parte. Il Tribunale gli riconosce un danno non di natura patrimoniale individuato nella perdita di chance dal non essere stato inserito in un nucleo familiare con lesione di valori costituzionalmente rilevanti e diritti inviolabili dell’uomo. Un danno che vale solo 50mila euro. Perché non gli viene riconosciuto il danno biologico inteso quale lesione accertabile con criteri di natura medico legale. Il suo avvocato, però, non si ferma. La questione verrà sottoposta al vaglio della Corte di giustizia europea dei diritti dell’uomo. Non è tutto. Pino frequenta, da qualche giorno, il Cpia (centro provinciale istruzione adulti) con sede a Girifalco. Il maestro Mimmo Sgro’ lo sta accompagnando in questo nuovo percorso. Succede di più. La “iena” Nina lo aiuta facendogli capire che non è solo. Che una nuova vita è possibile.

    Alessia Burdino

    Più informazioni su