Gli orfani del femminicidio: un dramma nel dramma (CON VIDEO)

Se ne è parlato in un convegno organizzato da Ande. Si è discusso in particolare della legge 4/2018

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    C’è un dramma nel dramma intorno all’abominevole piaga chiamata femminicidio: è quello dei bambini orfani. Orfani “speciali” perché privati di una madre uccisa e di un padre carnefice che sicuro verrà allontanato. A loro, a queste vittime innocenti e impotenti, è stato dedicato il convegno organizzato dall’ A.n.d.e. nella sala conferenze del consorzio di bonifica. Un’occasione per illustrare la legge numero 4 del gennaio 2018, creata proprio a tutela di questi bambini, ma anche un evento che, ha spiegato il presidente A.n.d.e. Marisa Fagà, “deve servire per agire in maniera pratica per cercare di ridurre queste violenze”.

     A tal proposito Fagà ha illustrato il progetto in collaborazione con la piscina di Giovino. Lì verranno accolti, a costi irrisori se non nulli, i 6 bambini orfani ospiti nei centri di solidarietà catanzaresi. “Un’occasione – ha aggiunto Fagà – per far socializzare e integrare questi bambini cercando di alleviarne le sofferenze”. Una bella iniziativa, creatasi grazie alla proficua collaborazione con il responsabile dell’impianto sportivo Domenico Gallo che dimostra come “a Catanzaro se si cerca c’è grande solidarietà”.

    Specie se di mezzo ci sono bambini che, come è stato evidenziato dai vari relatori, a volte sono testimoni oculari delle vessazioni subite dalla madre e anche del vero e proprio atto omicida. Anche per questo è nata questa legge che tutela gli orfani sotto numerosi aspetti come l’accesso gratuito al patrimonio senza limiti di reddito, assistenza medica e psicologica, borse di studio, la possibilità anche di cambiare cognome. “Una serie di tutele che – ha affermato Carmen Audino dell’A.n.d.e. – rendono questa legge moderna, civile e al passo coi tempi”.

    Una tesi che ha ricevuto l’obiezione dell’avvocato Giancarlo Pittelli che, di contro, ha parlato di “legge demagogica, rientrante in quella serie di azioni prese per populismo penale: leggi fatte sull’onda emotiva dell’emergenza per attirare consensi”. E inoltre, ha affermato ancora Pittelli, nello specifico è una legge sbagliata che non ha un’adeguata copertura finanziaria, non prevede un’adeguata formazione e rischia che “gli orfani siano ancora più abbandonati perché sbattuti da un ufficio all’altro persi nei meandri della burocrazia italiana, senza un aiuto degnamente preparato”.

    Una burocrazia, unito a un’incomprensibile immobilismo, che fa si che la legge “sia ancora poco attuata e conosciuta”, ha asserito l’avvocato Maria Rosaria Celeste, “con fondi pubblici bloccati se non in pochi casi, in cui però non rientra la Calabria dove tutto tace”.

    A tacere invece non sono le donne dei centri anti violenza del Catanzarese che, intervenute durante il convegno hanno voluto mettere in risalto due aspetti di rilevante importanza. Il primo è la necessità di fare rete e di un impegno costante, non solo nel mese dedicato a queste violenze. In secondo luogo si è messa in risalto la necessità che le leggi debbano essere fatte per prevenire tali atti omicidi ed evitare così che ci siano ancora questi “orfani speciali”.

    Francesco Calvano

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