Petrona’, convegno sulla legalità con don Giacomo Panizza

La legalità mette radici: no alla ‘ndrangheta

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    Educazione alla legalità come  percorso educativo  ineludibile per gli allievi dell’Istituto comprensivo “Corrado Alvaro” . La scuola di Petronà, rappresentata dalla dirigente scolastica Rosetta Falbo, è in procinto di organizzare il XII convegno sulla legalità sul tema : “La legalità mette radici: no alla ‘ndrangheta.” L’appuntamento è per giovedì 4 aprile 2019, ore 10.00, Chiesa madre di Petronà. Oratore dell’importante   momento formativo  sarà don Giacomo Panizza, prete bresciano, vive però in Calabria da oltre trent’anni, dove ha fondato in quel di  Lamezia Terme la comunità “Progetto sud”. Don Giacomo è nel mirino delle cosche dal 2002 per essere stato testimone di giustizia contro un clan mafioso e per aver preso in gestione un bene confiscato. Non solo Cerva, ma anche Andali, Petronà e Sersale con gli studenti del liceo scientifico: quattro paesi si stanno mobilitando per la splendida narrazione di una storia di coraggio. Grandi aspettative tra gli studenti che, come da consuetudine, non faranno da spettatori, ma saranno i protagonisti dell’iniziativa e ogni alunno ha scelto di esserlo a modo proprio: alcuni con il teatro, altri con i disegni, altri ancora con le poesie.

    C’è, dietro l’organizzazione, il patrocinio dei comuni di Cerva, Andali e Petronà, così come  ci sarà il supporto prezioso dei ragazzi e delle ragazze del servizio civile di Petronà e Andali. Prima di Don Panizza, la scuola “Corrado Alvaro”, referente  del progetto di cittadinanza attiva il prof. Enzo Bubbo, ha fatto legalità con il giudice Emilio Ledonne, con Giovanni  Impastato, con i ragazzi di Locri, con il poliziotto Renato Cortese, con Maria Falcone, con Salvatore Borsellino, con Maria Falcone, con Angela Napoli  insieme a Francesca Anastasio, con Nicola Gratteri, con Don Luigi Ciotti e, lo scorso anno,   Salvo Vitale, scrittore amico di Impastato. Nulla è lasciato al caso e muove la convinzione che la  lotta alla criminalità non può essere condotta solo dalle forze dell’ordine, ma serve  la partecipazione attiva della società civile: solo così la legalità non sarà solo una speranza irrealizzabile, ma obiettivo possibile.

    Enzo Bubbo

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