Si discute una variante sulla metro nel quartiere Pistoia

In Commissione anche l'ingegnere Domenico Angotti che ha dichiarato condivisibile 

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    Prende quota l’ipotesi di una variante alla mobilità connessa alla metropolitana di superficie nella zona di Pistoia. Dopo una serie di incontri e riunioni che ha visto una nutrita partecipazione dei residenti del quartiere, ieri, se ne è discusso a Palazzo De Nobili in un’apposita seduta della prima commissione consiliare (che si occupa oltre che di Urbanistica anche di Viabilità e Traffico) presieduta da Antonio Mirarchi. Alla riunione ha partecipato, nelle vesti di direttore dei lavori, l’ingegnere Domenico Angotti. La proposta, integrativa alla prevista soppressione del passaggio a livello, prevede di evitare il transito all’interno del quartiere (com’è attualmente il progetto della metropolitana) utilizzando una viabilità esterna al centro abitato.

    La soluzione avanzata consiste nell’adoperare un sedime stradale già in parte interessato da un intervento avviato dal Comune circa 15 anni fa, all’interno del quadro delle opere di urbanizzazione del quartiere Pistoia. L’opera nuova sarebbe una campata di scavalco sulla Fiumarella di circa 40 metri, che per di più consentirebbe di collegare in maniera più agevolata l’altra parte abitata (la zona Aterp in viale Isonzo) alla stazione della costruenda metropolitana. L’ingegnere Angotti ha dichiarato che «la soluzione proposta è condivisibile sia sul piano tecnico e sia su quello sociale perché si potrebbe evitare il transito nel quartiere abitato. È un miglioramento in termini di qualità dei luoghi e pare fattibile poiché richiede un semplice onere aggiuntivo ma non di chissà quale complessità».

    Chiaramente, da un punto di vista amministrativo, l’istanza dovrà ora essere formalizzata ed analizzata dalla stazione appaltante, ossia dalla Regione. Su questa variante alla mobilità a Pistoia sarebbero state raccolte circa 300 firme, altro motivo “sociale” che induce all’ottimismo sull’accoglimento della soluzione. In ogni caso Angotti ha precisato che l’eventuale intervento aggiuntivo non sarà pregiudizievole sui tempi complessivi di esecuzione dell’opera. In quell’area il lavoro più importante è la realizzazione di un sottopasso, il collegamento proposto sarebbe un semplice raccordo. Per l’ultimazione della metropolitana rimane confermata la scadenza di «fine 2020».

    Soddisfatto del confronto si è detto il presidente della commissione Urbanistica Antonio Mirarchi e tutti i consiglieri di maggioranza componenti la commissione, che ha convocato la riunione su richiesta dell’opposizione a firma dei consiglieri Sergio Costanzo, Fabio Celia, Rotundo Cristina, Libero Notarangelo, Gianmichele Bosco e Nicola Fiorita. «Quando le proposte sono fatte con garbo istituzionale e soprattutto nell’interesse della città, da parte mia non si troverà mai alcuna preclusione di sorta. L’istanza è positiva ed è spinta da notevole numero di residenti che non potevano rimanere inascoltati». Ora la palla passa alla Regione che dovrà valutare le variazioni progettuali da apportare e fare una stima dei costi dell’intervento aggiuntivo.

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