Paola Caruso, ora l’attenzione è tutta sul presunto padre 

La showgirl dopo aver ritrovato la madre vuole andare a fondo delle sue origini che sono indissolubilmente legate a Catanzaro. E rilascia un'intervista al Corriere della Sera

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    Di Giulia Zampina 
    La storia di Paola Caruso e Imma Meleca, o Irma come si fa conoscere sui social, ha inevitabilmente aperto due strade. La prima quella della curiosità verso l’ignoto padre, un calciatore del Catanzaro di cui Paola dimostra di conoscere l’identità in una intervista al Corriere della Sera in cui a precisa domanda risponde «So che non ha figli, quando sarà il momento dirò chi è. Dopo tutto quello che ha fatto Barbara D’Urso per me mi sembra giusto dirlo in una delle sue trasmissioni».
    La seconda via aperta è quella dei ricordi di una Catanzaro il cui destino era indissolubilmente legato a quella della squadra di calcio. I calciatori a quel tempo vivevano in città e vivevano la città, ed in molti hanno trovato una moglie del capoluogo catanzarese. Nessuno scandalo, nessuna meraviglia. Andava semplicemente così. E forse fino ad un certo punto è andata così anche per Imma Meleca. Nipote e figlia di gelatai famosissimi che hanno deliziato i palati di moltissimi catanzaresi. La mamma e il fratello del padre erano infatti i titolari di due rinomate gelaterie, piccole, come gli standard del tempo richiedevano, ma frequentatissime.

    Una, quella della mamma di Imma, in via XX settembre, l’altra quella dello zio, a Porta di Mare. Per altro furono quasi i primi ad avere il jukebox nelle loro gelaterie (guai a chiamarli bar) per cui il numero dei giovani che le frequentava aumentava a dismisura. Il papà di Imma era un autista dell’allora Amac, ma soprattutto un grande tifoso giallorosso molto attivo nell’organizzazione delle trasferte.

    Ecco perché appare ingenerosa e forse molto lontana dalla realtà, la descrizione che Paola Caruso da’ sul Corsera della storia di sua madre e della sua nascita. Dice Paola Caruso “La mia vera madre aveva partorito con il cesareo, quando si risvegliò dall’anestesia le dissero che la figlia era morta. Sua madre — mia nonna — aveva paura delle voci di paese, io ero il frutto scandaloso della relazione tra mia mamma e un calciatore famoso in prestito al Catanzaro, negli anni in cui la squadra era anche in serie A. In Calabria i genitori comandano sui figli: mia nonna decise così, mia mamma era ignara anche se in cuor suo sapeva che non ero morta”.  

    La signora Meleca, la nonna di Paola, era una donna gioviale, allegra, del tutto lontana dallo stereotipo di donna di paese, stante il fatto che Catanzaro tutto era tranne che un paese bigotto e pettegolo, tutt’altro, in quegli anni, forse più che adesso, era una città aperta e appunto, furono tantissime le ragazze che all’epoca si accompagnavano ai giocatori quasi tutti scapoli. È chiaro che poi cosa sia accaduto in casa davanti ad un fatto così inaspettato lo sanno solo i protagonisti della storia. Per altro, raccontano i ben informati, che il padre adottivo di Paola sia stato stimatissimo segretario generale del Comune di Catanzaro e che abbia voluto festeggiare con i suoi dipendenti l’arrivo di questa gioia. Per ciò che concerne il padre naturale è evidente che le ipotesi sono tante, una sola però non coincide con le parole di Paola, almeno per come riportate dal quotidiano nazionale.

    Paola infatti è nata nel  gennaio 1985 e quindi è stata concepita nel 1984. Il Catanzaro, quell’anno non era in serie A e pare che nessun giocatore ‘famoso’ fosse in prestito. Imma dopo la dolorosa esperienza si sposo’ con Vittorio Zampina, dal quale ebbe due figli. La vita poi ha preso per tutti percorsi diversi fino ad oggi. Tra qualche giorno è probabile che conosceremo anche il nome del padre di Paola Caruso, cosa che, anche per un fatto di esclusiva sulla storia, avvera nella trasmissione di Barbara D’Urso. E a quel punto la via dei ricordi continuerà ad essere lastricata di immagini di una Catanzaro passata in cui, in fondo la storia di Imma e della sua figlia ritrovata, si incastra benissimo, senza alcun giudizio di sorta o dietrologia, ma solo come un pezzetto del puzzle di questa città. (Foto tratta dalla pagina Facebook di Imma Meleca)

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