Suicidio agente di polizia penitenziaria, solidarietà dei sindacati

Richieste maggiori tutele

Più informazioni su


    Ancora una volta – l’ennesima di una silenziosa e assurda strage esponenziale – un poliziotto penitenziario si toglie la vita. Ad esprimere la loro solidarietà  sono Pasquale Baiano e Roberto Magro- Coordinatore Nazionale per la Giustizia Minorile e Segretario Regionale Calabria del Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria

    “Un gesto inspiegabile che merita solo rispettoso silenzio e seria riflessione -continuano i sindacalisti – per un uomo, un padre, un poliziotto che lascia una moglie e figlia. Quanto sta accadendo è una vera e propria strage – concludono Baiano e Magro – che da tempo denunciamo a gran voce su vari fronti. Aberranti episodi senza fine! Serve una mobilitazione in tutto il Paese, non possiamo e non dobbiamo rimanere spettatori di questi episodi che ci lasciano amarezza e rabbia.

    Sulla stessa scia  la Segretaria Generale Aggiunta della Cisl Fns Calabria, Emanuela Elia: “sembra davvero non avere fine – afferma – il mal di vivere che caratterizza gli appartenenti alla polizia penitenziaria. Non sappiamo – aggiunge – se vi siano correlazioni con il lavoro svolto. Ma è luogo comune pensare che lo stress lavorativo sia prerogativa solamente delle persone “deboli e indifese”, mentre colpisce anche le “cosiddette professioni d’aiuto”, dove gli operatori sono costantemente esposti a situazioni di stress. Il riferimento è, ad esempio, a tutti coloro che nell’ambito dell’Amministrazione  di appartenenza spesso si trovano soli, demotivati e sottoposti ad innumerevoli rischi, è proprio quello che sta succedendo attualmente al penitenziario. L’amministrazione non può continuare a tergiversare su questa drammatica realtà conclude Elia, servono soluzioni concrete per il contrasto del disagio lavorativo”. 

     

     

     

    Più informazioni su