VITE A COLORI – Sandra: 19enne costretta a schiavitù e prostituzione

Ecco la terza storia della produzione di catanzaroinforma.it

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    di Gianluigi Mardente 

    Sandra (nome di fantasia) ha negli occhi una luce di speranza dopo 15 mesi di “lavoro per strada”. In realtà aveva lasciato il suo paese per “avere una vita migliore ed una aspettativa”, ha trovato la schiavitù e una donna “magnaccia” che l’ha sbattuta su un marciapiede e l’ha costretta a vendere il suo corpo. E in cambio? Nulla, semplicemente la speranza di non essere uccisa. Un pasto al giorno, un materasso sporco a far da letto, una stanza dove tornare solo per condividere un piccolo spazio con altre 5 ragazze schiave come lei. Sandra aveva meno di 18 anni, l’inganno di venire in Italia per lavorare e poi le catene, si le catene interiori, la violenza, la prostituzione. Ecco un’altra storia di vita per la nostra produzione di Vite a Colori, ideata e condotta da Gianluigi Mardente con la regia di Giuseppe Cristiano. Una violenza su violenza, la violenza che primeggia su ogni violenza. Un percorso indimenticabile che segna il corpo, la mente, l’anima. Sandra parla piano, sempre sottovoce e con le parole strozzate dal dolore: “Non mi sono mai sentita una prostituta, sono sempre stata una schiava”. Il tono della voce si alza e trova un suono di festa quando si parla del futuro e dei colori della vita che cambiano: si passa dal nero della violenza, al rosso dell’amore, al rosa del futuro. Sandra dopo l’intervista scapperà nella sua stanza del centro di accoglienza di Catanzaro che la sta aiutando a rifarsi una vita. Sandra non avrà forza, coraggio e animo per stringerci la mano e salutarci. Sandra scappa con le lacrime agli occhi e una vergogna ingiusta verso se stessa. Scappa con il capo chino e insegue una sua amica che ha fatto la sua stessa vita ed è scoppiata a piangere dopo sole due domande. Ma Sandra ha voluto farlo: ha voluto parlare, ha voluto dire che quelle donne di colore sulla strada non fanno questo per il piacere di farlo e non è una scelta di vita: è semplicemente l’alternativa ad una terribile e crudele morte. Poi la polizia, le volontarie, il lavoro della gente perbene le ha salvato la vita. Ora Sandra cerca l’amore, il sogno di ogni 19enne con il cuore buono. Ciao Sandra, ti auguriamo una vita di mille e bellissimi colori.

     

     

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