Imprenditore agli arresti domiciliari

Intervenuta la Guardia di finanza di Lamezia Terme. Interdittiva per un curatore fallimentare 

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     Il gruppo della Guardia di finanza di Lamezia Terme su delega della Procura di Lamezia sta dando esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare personale e patrimoniale emessa dal Gip. ‘L’attività svolta dalle fiamme gialle – si legge in un comunicato – scaturisce da mirati accertamenti relativi al fallimento di una ditta individuale operante nel settore della fabbricazione di infissi in legno, che hanno portato alla luce la sussistenza di condotte rilevanti sia sotto l’aspetto fallimentare che dal punto di vista penale-tributario. Tra le altre cose, è stato, infatti, riscontrato che la ditta ha occultato/distratto “rimanenze di magazzino” per un totale di oltre 700 mila euro’.

    ‘Le indagini – fanno sapere ancora dalla Guardia di finanza –  hanno inoltre dimostrato la prosecuzione dell’attività della ditta individuale fallita per il tramite di una s.r.l. ‘artatamente’ costituita per il tramite di un ex dipendente della ditta fallita, e fittiziamente legalmente rappresentata dalla madre dell’imprenditore fallito, amministratore di fatto della nuova società. E’ stato inoltre segnalato l’operato del curatore fallimentare che ha stipulato con il fallito, amministratore di fatto della s.r.l., in nome e per conto della curatela due contratti simulati di locazione dell’intero complesso industriale della ditta fallita a un canone irrisorio, celando in realtà una cessione di azienda che ha permesso al fallito stesso di continuare ad utilizzare l’intero impianto industriale provento del reato di bancarotta fraudolenta.

    Al termine delle investigazioni, la procura ha chiesto ed ottenuto dal Gip un provvedimento cautelare personale e patrimoniale che prevede: gli arresti domiciliari nei confronti dell’ imprenditore G. C., cinquantenne lametino; la sospensione temporanea dall’esercizio dell’attività di curatore fallimentare, custode giudiziario e delegato nei confronti del professionista, A. L., cinquantenne di Reggio calabria; il sequestro preventivo di tutte le attività di impresa, riconducibili anche alla madre ed all’ex dipendente della ditta fallita; il sequestro preventivo delle quote della s.r.l.; il sequestro preventivo ai fini della confisca diretta o per equivalente dell’importo di euro 1.052.286, 25; il sequestro preventivo di tutti i beni costituenti l’azienda fallita e nella disponibilità della s.r.l.; il sequestro preventivo ai fini della confisca diretta o per equivalente dell’importo di euro 1.217.375,00 quale provento delle vendite in nero. ‘Il provvedimento, in corso d’esecuzione da parte dei finanzieri del gruppo della guardia di finanza di Lamezia – concludono nella nota – dimostra la continua azione di contrasto coordinata della Procura a tutela della sana imprenditoria e dell’economia legale’.

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