Gigliotti e Puzzonia (Pd): ‘Su sanità Abramo è pretestuoso’

Gli esponenti democrat intervengono anche sul decreto Sanità

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    Riceviamo e pubblichiamo a seguire l’intervento di Antonio Gigliotti componente Assemblea Regionale Pd e Lino Puzzonia componente Assemblea Provinciale Pd

    E’ di pochi giorni or sono l’ennesima incursione del sindaco Abramo sulla sanità catanzarese. L’occasione è stata determinata dalla comunicazione da parte del presidente Oliverio e della giunta regionale delle consistenti somme disponibili per le strutture sanitarie di Catanzaro e Cosenza. Queste disponibilità, naturalmente, rispondono a norme nazionali che, in molti casi, prevedono la compartecipazione di investimenti privati, più difficili in Calabria che nelle regioni ricche. A noi sembra paradossale che il sindaco, invece di riconoscere lealmente l’impegno della giunta (ed eventualmente rilanciare in termini di progetti ed iniziative) usi questo argomento per pretestuose polemiche.

    E’ poi di questi giorni l’entrata in vigore del “superdecreto sanità per la Calabria”. Si tratta di uno strumento, probabilmente incostituzionale, la cui caratteristica più evidente è l’incompetenza di chi l’ha formulato (l’ineffabile dottoressa Grillo ministro della sanità pentastellato) perché riduce il problema all’incapacità delle direzioni aziendali ed espropria la regione delle sue competenze, ignorando i limiti complessivi del sistema sanità regionale, la penalizzazione e la rapina che la sanità calabrese subisce da anni. Riprende invece il blocco del turn over del personale dando forza al circolo vizioso che toglie servizi e risorse ai calabresi. Infatti, personale insufficiente, assistenza ridotta e scadente faranno crescere ulteriormente l’emigrazione sanitaria, trasferendo ad altre regioni le già limitate risorse disponibili.

    Quali sarebbero, allora, le responsabilità del governo regionale (da anni commissariato sui temi della sanità)? Forse quelle di aver messo a disposizione ingenti finanziamenti, scomparsi nella gestione Scopelliti per il nuovo ospedale di Catanzaro? Ora occorre definire compiutamente l’utilizzo di quelle risorse. La politica catanzarese, l’università, il mondo della sanità devono abbandonare le diatribe e le recriminazioni e incalzare il consiglio regionale, fornendo indicazioni e vere e proprie ipotesi progettuali. Cosa devono essere le “case della salute”? Qual è l’organizzazione della rete assistenziale sul territorio, condizione necessaria per rilanciare un ruolo regionale degli ospedali? E, infine, qual è il sistema ospedaliero regionale in cui si troveranno ad operare? La politica calabrese e, in primo luogo, il consiglio regionale, hanno davanti un ultimo scorcio di legislatura per rivendicare ed esercitare il proprio ruolo nella guida della sanità. Il confronto con l’arroganza del governo nazionale, oltre che sul piano della legittimità costituzionale, deve avvenire sul terreno delle competenze e della progettualità. 

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